“No alla tecnologia, si alla scrittura” è il celebre motto della scrittrice Elvira Orsini che lega la sua vita ad una penna. Con il Patrocinio della Provincia di Perugia, per l’alto valore socio-culturale riconosciuto all’opera, il libro è intitolato Il Crocefisso. Storia di fame e d’amicizia.
La copertina del libro è rappresentata da un colore rosso che tende a rappresentare all’interno un riquadro raffigurato dal cosiddetto crocefisso e due bambini. Di conseguenza, l’immagine insieme ai colori, comporta effetti di una rappresentazione in bianco e nero, che schiarisce i piccoli tratti rossi che possono rendere altamente vivo il legame che tanto lega i protagonisti.
La protagonista è Luisa che vive momenti di dolore quando sua figlia comunica al padre di voler cambiare città per proseguire gli studi. Un viaggio tra ricordi vivi e reali. Difatti, sono tanti gli avvenimenti che avvengono in questa storia. In particolare, i lettori possono avere visione di una dimensione storica poiché l’arco temporale in cui si svolgono gli eventi occupa la seconda metà del ‘900, a partire da un imprecisato momento del secondo dopoguerra.
Infatti, la particolare posizione del libro è data dal titolo poiché nei diversi passi del romanzo, dolorose prove di vita aspettano Luisa e la figura del Cristo in croce avrà un ruolo fondamentale nello svolgimento della trama. L’amore profondo per la sorella e la sua fine tragica, la malattia di Giulio, saranno esperienze durissime che rischiano di travolgerla. Ma proprio allora ella comprende che non tutto è perduto e c’è ancora una possibilità.
Una dura vita che mette a dura prova i personaggi di questa storia. Nonostante i dispiacevoli avvenimenti, dal romanzo possiamo capire che niente è impossibile e che tutto si può vincere nella vita.