Luigi Caiafa è stato ucciso lo scorso 4 ottobre 2020, durante una rapina a mano armata che si stava compiendo in Via Duomo, a Napoli. In memoria della sfortunata vita che si è interrotta, era stato realizzato un murales nel quartiere di Forcella, vicino l’abitazione del giovane, oggi quel murales è stato coperto.
Questa mattina, la polizia di stato e la polizia municipale si sono adoperati per cancellare il murales, che in verità aveva suscitato molte polemiche.
A sollevare la polemica era stato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, definendolo un “Omaggio di cattivo gusto…un vero e proprio schiaffo sul viso a tutti i cittadini per bene di Napoli, in una città che sta vivendo una recrudescenza di violenze a partire dalle sue viscere, i vicoli di Napoli”
Luigi Caiafa era il baby rapinatore, insieme al suo complice Ciro De Tommaso, che stava compiendo una rapina ai danni di un’automobile, alle 4:30 circa del mattino. I Poliziotti trovatisi sul luogo del reato intimarono i rapinatori di gettare l’arma e alzare le mani, ma i baby rapinatori invece cercarono di allontanarsi senza abbassare l’arma. Secondo la testimonianza di uno dei passeggeri che rischiò la rapina,uno dei due rapinatori cominciò a sparare alla ceca, cercando di colpire uno dei due poliziotti.
A quel punto il poliziotto sparò, colpendo il rapinatore che guidava lo scooter, ovvero Luigi Caiafa di soli 17 anni.
Luigi Caiafa morì sul colpo, il suo complice Ciro De Tommaso, figlio del più noto Genny ‘a carogna, ex capo ultras ed ex narcotrafficante, fu accusato di rapina aggravata, ricettazione e armi, tutt’oggi si trova in carcere.
Fu una vicenda che da subito fece nascere polemiche all’interno dei vicoli conosciuti dal ragazzo, c’è chi chiedeva giustizia per la morte di un minorenne, chi invece tutelava il giovane carabiniere che aveva eseguito la prassi generale di situazioni come quella.
In memoria del giovane Luigi nacque il murales a lui dedicati, nei pressi di casa sua; ma c’è da dire che murales come quello ce ne sono tanti nei vicoli di Napoli, e molti sono nati proprio per circostanze simili.
Sono giovani ragazzi è vero, ma che sin da piccoli hanno cominciato ad avere problemi con la legge,perseguendo una strada che, si sa, la maggior parte delle volte porta ad una morte, o al carcere.
Stamattina si è provveduto, come si legge in una nota, al “ripristino dello stato dei luoghi”. I parenti di Caiafa hanno ottenuto di rimuovere personalmente l’altarino allestito.
Il Comune di Napoli, nei giorni seguenti, provvederà anche al murales di Ugo Russo, il quindicenne ucciso in Via Orsini dal carabiniere che stava cercando di rapinare.