Il caffè sospeso, una tradizione napoletana che non conosce fine. Che a Napoli la generosità è una cosa comune è risaputo. La pratica del caffè sospeso racchiude in se tutte le qualità della città partenopea.
Il caffè sospeso consiste nell’offrire ad una persona che non ha la possibilità di pagarselo, la bevanda più bevuta al mondo. Il cliente che per qualche ragione ha qualcosa da festeggiare alla cassa del bar invece di pagare un solo caffè ne paga due. Il secondo caffè non consumato resta in sospeso, in modo tale che quando una persona bisognosa si reca al bar può gustare il caffè.
Secondo la leggenda questa azione è nata nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. I napoletani che potevano permetterselo offrivano un espresso ai concittadini che avevano la facoltà di acquistarlo.
C’è anche un’altra tesi sulla nascita di questa usanza napoletana. In passato quando si andava al bar in compagnia, poteva capitare che si facesse confusione su chi avesse consumato oppure no. Capitava quindi che il barista aggiungesse al conto qualche espresso che in realtà non era stato consumato. I clienti non chiedevano il resto indietro e lo lasciavano al bar nel caso in cui qualche persona non potesse permettersi un espresso.
Tutt’oggi nei bar del centro storico è possibile effettuare questo gesto di solidarietà verso le persone meno abbienti. Questa usanza fa parte di una delle tradizioni più antiche di Napoli.
A proposito del caffè sospeso anche il filosofo Luciano De Crescenzo nel 2008 scrisse diversi articoli su questo tema svelando diversi aneddoti.
Questa una delle considerazioni più celebri del filosofo:” Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo.”