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Il 28 ottobre 1954 Hemingway è Nobel per la letteratura

L’Accademia svedese ha annunciato di aver assegnato il premio Nobel 1954 per la letteratura al noto romanziere americano Ernest Hemingway, per la sua arte e per e lo stile dimostrato nel romanzo “Il vecchio e il mare“.

L’autore di “Addio alle armi“, «Per chi suona a campana» è il quinto scrittore americano a ricevere la massima onorificenza a cui uno scrittore possa mai ambire. E, benché la decisione dell’Accademia svedese non sia mai stata motivata circa i criteri della scelta, era nell’aria già da alcuni anni che ne sarebbe stato insignito: Hemingway era candidato da moltissimo tempo al famoso premio.

Hemingway viene considerato come il fondatore dello stile della letteratura moderna. Il metodo di raccontare un romanzo in prima persona apparve innovativo nel 1930, e stabilì un esempio imitato poi dagli scrittori di tutto il mondo.

Hemingway conquistò la fama internazionale nel 1939, col suo irriverente e spregiudicato “Addio alle armi“, nel quale narra le proprie esperienze sul fronte italiano, nel corso della la prima guerra mondiale. Da quel momento in poi, egli prese parte ad altre quattro guerre.

Il celebre autore descrisse con una incisiva “pennellata” un episodio della guerra civile spagnola in “Per chi suona la campana“,  reperì l’ispirazione per scrivere i suoi romanzi anche nelle corride e negli ambienti di contrabbandieri, in tutto il mondo.

Quattro anni dopo, i critici ebbero la tanto agognata occasione di poter affilare le lame dei propri coltelli contro un romanzo di Hemingway: “Across the river and into the trees” (Attraverso il fiume e fra gli alberi).
Il libro venne giudicato molto male, tanto che si parlò di lui come di uno scrittore in parabola discendente.

La risposta di Hemingway giunse nel 1952: con Il vecchio ed il mare”, che fu premiato in America con il titolo Pulitzer e che gli ha fatto assegnare il Premio Nobel.

Il vecchio e il mare” narra la disperata storia della lotta per la vita o per la morte di un vecchio e solitario pescatore cubano, in una barca, per portare a riva un enorme pesce che ha abboccato al suo amo.
Quando sembra esserci riuscito, i pescecani divorano il grande pesce. L’uomo lotta contro gli squali, con i quali si batte col coltello e col suo remo. Infine, sopraffatto, il vecchio sputa contro i pescecani il sapore della morte, che sa di rame e di dolce, urlandogli contro: “Mangiate questo, Galanos, e sognate di aver ucciso un uomo“.