Il 21 luglio del 1899 nacque uno degli autori e poeti più famosi di sempre. Emblematico e diretto, amato anche in Italia, si tratta di Ernest Hemingway.
Lo scrittore e giornalista sin da subito mostró uno stile narrativo inconfondibile, destinato a segnare la storia della letteratura del XX secolo. Considerato un vero e proprio innovatore anche per la cospicua narrativa di reportage che caratterizzò la sua attività.
Autore del più importante romanzo sulla prima guerra mondiale, Addio alle armi (Farewell to arms, 1929), tra le sue opere principali bisogna citare anche Per chi suona la campana (For whom the bell tolls, 1940) e Il vecchio e il mare (The old man and the sea, 1952), vincitore del premio Nobel per la letteratura e del Premio Pulizer nel 1954.
21 luglio: “Buon compleanno” al poeta innamorato dell’Italia
Wopland, la terra “spaghettosa”, in questo modo Hemingway chiamava ironicamente l’Italia. A proposito del nostro paese scrisse: “But the Wopland gets in the blood and kind of ruins you for anything else” (“ma la terra spaghettosa ti entra nel sangue e poi ti rovina per qualsiasi altra cosa”).
L’Italia era davvero entrata nel corpo e nella mente del poeta statunitense, che la conobbe durante la Prima guerra mondiale, quando si arruolò volontario con la Croce rossa americana. Da quanto si apprende da alcuni suoi scritti, lo scrittore, nato il 21 luglio, adorava la penisola italiana dove tornava sempre con piacere, in particolar modo a Venezia.
Nonostante siano trascorsi tantissimi anni dalla nascita di Hemingway, lo si continua a ricordare con fervore, soprattutto dai tantissimi appassionati e studiosi di letteratura. Uno stile unico e che in qualche modo lo ha reso indimenticabile, pungente ma anche irresistibile, intelligente e razionale, sempre attento, mai fuori luogo.
Quel 21 luglio nacque un uomo che diede tanto al mondo, e che continua a farlo con le tante opere a disposizione di chiunque voglia leggerle, in cui quella – penna – così acuta sembra sempre viva ed attuale.
Già, sembra che Hemingway sia seduto alla scrivania a scrivere di ciò che accade oggi, di quanto succede nel mondo, attraverso quella contemplazione delle cose e della quotidianità che contraddistingueva ogni suo scritto.
La natura di Hemingway viene fuori palesemente nell’opera con cui vinse il Premio Nobel: Il vecchio e il mare. Il romanzo, di cui certamente tutti avranno sentito parlare, rappresenta un obiettivo ed un punto di arrivo nella carriera del poeta. Si tratta del libro in cui meglio esprime e all’interno del quale prende forma la sua poetica. La natura, i legami, i personaggi, ma anche la continua ricerca dell’essenzialità.
Gli occhi del poeta… e al contempo lo sguardo attento dell’autore, del giornalista, del combattente al fronte.
Il cuore grande di chi scrive per sè ma soprattutto per dare qualcosa di sè agli altri.
Questo ed altro ancora.
È la leggerezza hemingwayana, quella qualità rarefatta della sua scrittura che rende così indimenticabili le sue opere migliori.