Il 20 marzo del 1857 nasceva un importante giurista italiano, cui Napoli ha dedicato una strada, parliamo di Emanuele Gianturco.
Nacque in un piccolo paesino della Basilicata, Avignano, in provincia di Potenza.
Legatissimo alla famiglia, appassionato di musica e diritto.
Dopo aver conseguito il diploma di Maestro di Musica presso il Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli, giovanissimo ottenne la cattedra di diritto civile presso l’Università di Napoli.
Nello stesso anno, nel 1889, fu eletto alla Camera dei deputati nel collegio della Basilicata.
20 marzo 1857: Gianturco e la “rinascita” di Napoli
Emanuele Gianturco è ancora oggi ricordato per le notevoli doti da giurista, e per le tante cariche istituzionali che ricoprì. Fu Ministro della Pubblica Istruzione, Guardasigilli e Ministro dei Lavori Pubblici, pubblicò numerose opere giuridiche.
È ricordato infatti come uno fra i maggiori civilisti italiani del periodo compreso tra il 1800 e il 1900, anni di forte vivacità per il diritto europeo.
Emanuele Gianturco fu uno dei capifila della Scuola napoletana di diritto civile.
Grazie a questo prestigioso ruolo, soprattutto grazie alla poliedricità e alle tante possibilità culturali, sociali e politiche di Napoli, il docente e giurista contributi alla creazione di importantissimi dogmi di natura politica; nozioni cui ancora oggi si fa riferimento, ricordando il celebre giurista, politico e forte appassionato di musica, che guidato sulla “retta via” dal fratello sacerdote, dette un contributo fondamentale alla cultura del tempo, lasciando al contempo una forte impronta ancora oggi tangibile.
Di grande rilievo l’educazione cattolica che quasi caratterizzava ogni sua azione; proprio grazie ad essa e con un’intensa umiltà, riuscì a dare voce anche alle classi sociali più povere, spesso e purtroppo bistrattate, in una società estremamente diversificata.
Fondamentali a tal proposito i suoi studi sul diritto alla “proprietà”, intesa come individuale e quindi non divisibile. Purtroppo molte delle sue annotazioni non sono più consultabili, poiché bruciate a causa di un incendio che devastò la sua abitazione napoletana.
Gianturco morì a causa di un cancro alla gola, nel 1907 a Napoli. Ma il riflesso dei suoi studi, dell’immenso patrimonio giuridico e culturale che lo caratterizzarono è ancora vivo nella città partenopea.
Esiste una strada a lui dedicata, Via Gianturco, che pur essendo una piccola periferia, ricorda il noto giurista, nato il 20 marzo del 1857. Via Gianturco, appartenente alla quinta municipalità è una zona industriale, ma se pensiamo anche solo per un istante a quel cognome, la mente si perde nei meandri del diritto, della cultura, tra note musicali e nozioni giuridiche.