mercoledì 04 Dicembre, 2024
12.1 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

Il 20 gennaio 1752 la posa della prima pietra della Reggia

Il 20 gennaio 1752 avvenne la posa della prima pietra della Reggia di Caserta, nonchè giorno del trentaseiesimo compleanno di Carlo I di Borbone.

La Reggia di Caserta venne definita la Versailles italiana per alcune similitudini con l’antica Residenza Reale francese. La maestosa creazione, opera di un genio dell’architettura, è stata proclamata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1997.

Si tratta dell’ultimo capolavoro del periodo Barocco, un Palazzo costituito da 1200 stanze, 1742 finestre e 34 scale. Oggi, universalmente riconosciuta e considerata come il fiore all’occhiello della città campana e dell’intera Regione.

La Reggia di Caserta, considerata la residenza reale più grande al mondo per volume, fu abitata dalla famiglia Borbone di Napoli e solo per un breve periodo dalla famiglia Murat. Costruita per volere del re di Napoli, Carlo I di Borbone.

A quest’ultimo si devono, inoltre, altre importanti costruzioni come il Real Teatro San Carlo di Napoli, la Reggia di Portici e la Reggia di Capodimonte, che fecero di Napoli il più importante centro culturale del tempo.

Il re volle che fosse realizzata una grande e bellissima Reggia che potesse competere con le altre residenze reali sparse per l’Europa, senza nulla dover invidiare a queste. Il suo obiettivo era, indubbiamente, quello di dimostrare la grandezza del proprio Regno.

La città di Caserta fu scelta poichè facilmente raggiungibile, meno esposta agli attacchi via mare e non molto distante dalla città di Napoli.

Il progetto per la creazione del “gioiello del Meridione” fu affidato al celebre architetto, Luigi Vanvitelli.

Nel libro “La città reale: Caserta  l’architetto descrive proprio il momento della posa della prima pietra.

Di seguito, riportate le sue parole: “al primo apparire dell’aurora del giorno 20 di gennaio dell’anno 1752, che si dimostrò così puro, e lucido, come se il cielo ancora avesse preso parte alla pubblica letizia, nel piano destinato all’edificio, comparir si videro i reggimenti di fanteria di Molise e dell’Aquila. Vari squadroni di cavalleria del reggimento del re e dragoni della regina che tutti insieme descrivevano l’ambito dei muri principali della futura fabbrica.”

Purtroppo, Vanvitelli, non vide mai il completamento della sua straordinaria opera poiché morì proprio a Caserta nel 1773.

I lavori però continuarono e furono terminati nel 1845 sotto la supervisione del figlio, Carlo Vanvitelli.

 

Emanuela Iovine
Emanuela Iovinehttps://www.21secolo.news
Ambiziosa, testarda e determinata. Napoletana ma residente a Gallarate. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", presentando una tesi dal titolo: "Tendenze Linguistiche del Giornalismo dalla carta al web". Iscritta dal Novembre 2016 all'Ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania. Diplomata nel Giugno 2013 in danza classica e moderna e attualmente docente di lettere.