Il 2 febbraio 1882 nacque lo scrittore, autore e drammaturgo irlandese, James Joyce.
Una produzione letteraria non vasta, ma nonostante ciò, Joyce rappresenta una figura iconica per la letteratura mondiale del XX secolo.
Joyce studió presso i gesuiti e nel 1898 si iscrisse allo University College di Dublino, dove si laureò nel 1902. Nel 1904 si trasferì a Trieste dove strinse amicizia con intellettuali e scrittori celebri, tra i quali Italo Svevo. I due autori si conobbero nel 1907 presso la Berlitz School, dove Joyce insegnó a Svevo la lingua inglese. Grazie a questo rapporto, tra di loro nacque un saldo rapporto di amicizia. Joyce a tal proposito dichiarò: “È immenso, nella noia mortale dell’insegnamento, trovare almeno un alunno con cui poter conversare”.
Giovane, cattolico e straniero uno, anziano, ebreo e locale l’altro. Ma una cosa li accomunava: l’aspirazione e la passione per la scrittura. L’amicizia tra i due scrittori è testimoniata dalla presenza di molti scambi epistolari. Nelle lettere a Svevo, Joyce usava una lingua che i filologi riconoscono come dialetto, molto vicino a quello triestino.
James Joyce, nato il 2 febbraio, è autore di quello che rappresenta un vero e proprio capolavoro della letteratura, opera che probabilmente ha contribuito alla nascita della narrativa moderna.
Nello specifico si tratta di Ulisse, pubblicato giorno della nascita dell’autore, che egli stesso dichiaró, rappresenta una sorta di “epopea”, che inizia due volte (una prima volta con Dedalus e poi, col quarto episodio, con Leopold e Molly Bloom). È un libro che merita di esser letto, oggettivamente multiforme e basato su una netta multifocalità che lo rende – complicato. Un viaggio nella lettura, che dev’essere condotto con impegno e con voglia di conoscere, sperimentare, arrivare là dove conduce la parola, all’essenza stessa di ogni cosa.
Ricordiamo che la struttura del libro è divisa in 18 capitoli o episodi, che raccontano una giornata lunga 18 ore, il 16 giugno 1904.
Ulisse si può definire un libro complicato, come la vita di Joyce, nato il 2 febbraio a Dublino, che ebbe un’esistenza piuttosto complicata, dovuta soprattutto al proprio carattere anticonformista e perennemente in opposizione a qualsiasi cosa non gli piacesse.
Influenzato da autori come Henrik Ibsen e Gustave Flaubert, Joyce si dedicó alla rappresentazione realistica delle esperienze quotidiane, comuni o simili per ogni persona e all’esplorazione delle complessità della condizione umana.
Ecco perché ancora oggi Joyce merita di esser letto, capito ed interpretato. Anche come chiave di lettura di un’esistenza che spesso diventa incomprensibile, oltre che come esponente di spicco della letteratura mondiale.