Il 14 febbraio moriva Marco Pantani, una morte ancora avvolta nel mistero, tra ipotesi e congetture.
Il campione di ciclismo, secondo i primi accertamenti morì a causa di un mix di farmaci e droga, il 14 febbraio 2004 nel residence “Le Rose” di Rimini.
Una carriera ricca di successi e grandi soddisfazioni quella del ciclista, tra le quali la doppietta Giro-Tour nel 1998.
Un’impresa che in pochi sono riusciti a fare e che molto probabilmente Pantani avrebbe ripetuto anche l’anno successivo se non fosse stato fermato per un presunto caso di doping.
A Madonna di Campiglio la sua carriera si fermò; il campione risultò positivo al doping, nonostante lui assicurò di non averne mai fatto uso.
È l’inizio di una decadenza personale ed interiore per il ciclista, che però non si dà per vinto. Nonostante l’amarezza per la vicenda che lo vedeva coinvolto.
Provò nel 2003 il suo ultimo Giro, classificandosi quattordicesimo, dopo diverse cadute.
Non prese parte al Tour successivo poiché decise di ricoverarsi in una clinica vicino Padova per curare le frequenti crisi depressive.
14 febbraio: l’Italia dice addio ad un grande sportivo
Marco Pantani era soprannominato “Il Pirata” e ancora oggi è ricordato con grande affetto.
Il ciclista infatti, durante le lunghe pedalate, anziché indossare il solito berretto, preferiva usare una bandana. Da qui, il simpatico appellativo.
A diciotto anni di distanza da quel terribile 14 febbraio, rimane vivivo il ricordo del ciclista che ha incantato e fatto innamorare milioni di italiani, e che un giorno sperano di sapere la verità sulla morte del campione.
Ancora molti dubbi sulla scomparsa del Pirata, e negli anni si sono susseguite una serie di notizie false che non hanno oscurato la grandezza del ciclista.
La convinzione dei legali che si occupano del caso, è che in quella stanza, il giorno di San Valentino, ci fosse qualcuno.
E anche la mamma del campione, la signora Tonina, prova in ogni modo a ricordare elementi e dettagli che possano aiutare gli inquirenti nella ricostruzione di quella maledetta sera.
Inizialmente fu stabilito che la morte di Marco Pantani fosse avvenuta a causa di un’assunzione massiccia di cocaina e antidepressivi. Nel 2016 invece, due anni dopo la riapertura del caso e le successive indagini, il caso fu archiviato dal gip Vinicio Cantarini che motivò la decisione sottolineando come l’ipotesi dell’omicidio di Pantani ‘era una congettura fantasiosa’.
Oggi 14 febbraio, come ogni anno, il paese natale del campione del ciclismo italiano, Cesenatico, lo commemorerà con una funzione religiosa.
Marco Pantani, non uno sportivo qualunque, ma il ciclista per eccellenza, vivo nel ricordo di tutti.