I Social Network contro la disinformazione e le FakeNews.
La velocità con cui un informazione diventa virale è aumentata esponenzialmente con l’avvento dei social.
Utilizzati, ormai, da persone di tutta l’età sono uno strumento utilissimo per informarsi se si scelgono i canali ufficiali, ma pericolosissimo nelle mani sbagliate.
In questo periodo di emergenza, dove la voglia di sapere è alle stelle, perché tutti siamo in cerca di rassicurazioni, disinformazione e speculazione sono dietro l’angolo.
Le informazioni sul Covid-19 sono a portata di un clic, ma tra i social più utilizzati, la lotta alla disinformazione è “vinta” da Facebook e Youtube che se la cavano meglio di Twitter.
Uno studio condotto dall’Università di Oxford e dal Reuters Institute su 225 post giudicati falsi esaminati, il 59% di questi post è rimasto indenne su Twitter, riuscendo quindi ad individuare solo 4 bufale su 10, mentre YouTube ha fermato il 73% dei post; Facebook il 76%, lasciandone passare circa 1 su 4 (24%).
I controlli per individuare questo tipo di notizie è aumentato del 900%, ed è emerso che la maggior parte di queste sono notizie la cui base di partenza è una notizia reale, ma esse vengono manipolate, distorte, ricontestualizzate e rielaborate.
Solo una piccola percentuale di queste sono invece inventate di sana pianta.
La maggior parte delle Fake che circola sui social sono quelle manipolate.
Da dove partono queste notizie? La maggior parte hanno come fonte politici, celebrità e altre figure di spicco, compresi rappresentanti dei governi e autorità internazionali come l’Oms e l’Onu.
Il social network di messaggistica istantanea WhatsApp, al fine di limitare la diffusione di false notizie limiterà l’inoltro di un messaggio verso contatti multipli se quest’ultimo viene identificato come “altamente inoltrato”.
Il messaggio apparso sul blog dello stesso WhatsApp è il seguente:« Abbiamo riscontrato un notevole incremento della quantità di messaggi inoltrati. Molti utenti ci hanno riferito di essere infastiditi da questi messaggi e di temere che possano contribuire alla diffusione di notizie false. Riteniamo pertanto che sia importante rallentare la propagazione di questi messaggi per mantenere WhatsApp un luogo dedicato alle conversazioni private».
Questa limitazione si aggiunge al WhatsApp coronavirus information hub, una guida per fornire informazioni affidabili alla popolazione, al bot informativo dell’Oms e al Fact Checker di Facta, nella lotta alla disinformazione che ruota attorno al coronavirus.