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I rifiuti, che non esistono, e la carenza di impianti

Nella società dei consumi il termine rifiuti è stato per molto tempo indice di tutto ciò credessimo non essere più necessario e quindi da “buttar” via.

Li abbiamo visti accumularsi in discariche, nei posti meno adatti, come il ciglio della strada o le spiagge, senza trovare il modo giusto per smaltirli.

Oggi, fortunatamente, assistiamo ad un inversione di rotta. In molti casi sentiamo parlare della volontà di costruire una società a rifiuti zero, un’ aspirazione nobile ma poco auspicabile, ci sarà sempre una percentuale di residuo da smaltire in qualche modo.

Certo è che la raccolta differenziata è un’alternativa più che valida ai vecchi sistemi e ci ha insegnato una cosa importantissima, cioè che i rifiuti non esistono.

Non esistono perché chiamarli così, come dicevamo prima, equivarebbe a ridurli a qualcosa da gettare, oggi invece sono preziosi materiali da raccogliere e da avviare al riciclo.

Separarli correttamente però è fondamentale, affinché i materiali raccolti possano essere smaltiti nel modo corretto.

Vediamo insieme alcune possibili soluzioni.

A casa utilizziamo per la raccolta della frazione organica un cestello traforato foderato con un sacchetto di carta assorbente, in questo modo ridurremo sia la possibilità che si creino cattivi odori sia il peso.

Nel raccogliere carta e cartone ricordiamo sempre che è necessario rimuovere residui nastro adesivo, spillette e così via. Confermiamo nel cesto della raccolta la carta pulita e non sporca. Se mangiamo la pizza, ad esempio, mettiamo la parte di cartone sporca di unto nell’organico e quella pulita nella carta. Facciamo attenzione a non utilizzare sacchetti in plastica.

Accertiamoci mediante i siti dei nostri comuni di come smaltire i brik in poliaccoppiato (tetra pak).

Inoltre dire carta non equivale a dire tutta la carta che abbiamo in casa, ad esempio gli scontrini vanno nella raccolta del secco indifferenziato, la carta termica di cui è fatto non è adatta al riciclaggio. Nel caso tu fossi nel dubbio consulta i siti dei vari consorzi  di filiera per essere sicuro ( corepla per la plastica, comieco per la carta, cial per l’alluminio e così via).

Stesso discorso sulla qualità vale anche per plastica e alluminio. Ricorda di pulire sempre i barattoli eliminando residui di cibo ed altro. Togli le etichette in carta sia dalla bottiglia di plastica che dalle lattine. Assicurati di sapere come, nel tuo comune, vengono raccolti questi materiali. In alcuni casi infatti, essi vengono smaltiti insieme al vetro, si parlerà in quel caso di multimateriale pesante, nel caso in cui invece il vetro venga raccolto in un altro giorno e separatamente parleremo di multimateriale leggero.

Chiarito che i rifiuti, grazie alla raccolta differenziata, non esistono  che fine fanno questi una volta raccolti e separati correttamente?

Alcuni materiali vengono avviati al riciclaggio, altri seguiranno altre strade quel che conta è che dovranno viaggiare per raggiungere gli impianti di trattamento. Viaggiare si, perchè qui al Sud ci sono pochi impianti di trattamento, recupero e riciclaggio. Perchè?

Il motivo è un po’ da cercare nella mancanza di comunicazione corretta ai cittadini di quali sono i rischi e i benefici della costruzione di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti.

La mancanza di informazione genera timore nelle persone, che hanno paura per la propria salute e per quella dei propri cari, senza contare la preoccupazione, specie per chi vive nei pressi di un sito dove l’impianto potrebbe essere costruito di veder svalutare il prezzo della propria abitazione. Questa chiusura nei confronti degli impianti viene riassunta come sindrome NIMBY ( acronimo di Not In My Back Yard ovvero non nel mio giardino). L’unico modo per bypassarla è fornire alle persone le informazioni in modo corretto senza generare panico, ma anzi facendogli valutare possibili guadagni.

Un esempio concreto di giusta comunicazione può essere descrivere cosa si ottiene dai vari materiali raccolti.

Ad esempio con 18 bottiglie di plastica da 1.5 l si può ottenere una maglietta in pile, con 37 lattine  una moka, oppure con 800 lattine di bibite da 33 cl una bici, un vassoio lo si può ottenere con 13 scatolette di tonno e così via.

Oggi molte aziende producono mobile utilizzando carta e cartone riciclati.

Insomma gli usi sono i più disparati.