La Quaresima è un periodo che precede la Pasqua in cui carni e grassi animali sono banditi dalle tavole. Con lo scopo di concedersi un piccolo piacere, anche in questo periodo, nascono i biscotti quaresimali.
I quaresimali sono biscotti secchi semplici e gustosi, preparati senza grassi animali o rosso d’uovo, elementi che la tradizione cattolica vietava in Quaresima.
Si tratta di dolcetti oggi diffusi con piccole varianti in tutte le regioni d’Italia, legati al periodo quaresimale da cui prendono il nome. Il loro aspetto somiglia a quello dei famosissimi cantuccini toscani da abbinare al Vin Santo, ma non sono assolutamente da confondere, perché diversi negli ingredienti.
Tradizione
Sembra che anticamente fossero le monache a preparare questi biscotti nelle cucine dei conventi, che, come è noto, sono sempre state luoghi privilegiati per la preparazione di dolci. Infatti, molti dolci della tradizione sono nati proprio nei monasteri e nei conventi.
Con i quaresimali ci si concedeva un piccolo piacere in Quaresima, ma allo stesso tempo si evitava di andare contro i dettami religiosi.
Oggi chi mangia i quaresimali non lo fa solo per rispettare il periodo di Quaresima, ma anche per gusto e per piacere.
I quaresimali a Napoli
A Napoli sono famosi i Quaresimali di Leopoldo Infante, preparati secondo la ricetta del fondatore dell’azienda, nata settant’anni fa.
La ricetta di questi gustosi biscotti mescola farina, mandorle sgusciate, zucchero, uova, latte, olio d’arancio.
Nei diversi punti vendita vengono venduti confezionati in scatole bianche e viola, il colore quaresimale per eccellenza. Infatti, il viola è il colore dei paramenti che i sacerdoti indossano durante le celebrazioni liturgiche che precedono la festa pasquale.
I quaresimali sono biscotti molto saporiti che, però, sono fatti di ingredienti poveri e genuini. Sono così leggeri che sono ottimi anche per uno sgarro alla linea, qualora foste a dieta.
La tradizione dei quaresimali in Italia
Oggi, i quaresimali sono dolci diffusi in tutte le regioni d’Italia.
In alcuni luoghi, questi biscotti hanno la forma di lettere dell’alfabeto, per onorare le parole del Vangelo, ma la variante napoletana somiglia al cantuccino toscano, eccetto per alcuni ingredienti.