I nonni sono da sempre una risorsa straordinaria nel processo di sviluppo dei bambini.
La loro figura si è trasformata nel tempo, allontanandosi dallo stereotipo del vecchietto o vecchietta, col bastone o chini sulla stufa, arricchendosi di una personalità più giovanile.
Non è però cambiata l’importanza che hanno nello sviluppo dei più piccoli. Spesso si occupano dei nipoti quando i genitori sono assenti, e in molti casi collaborano all’ economia familiare. Rappresentano una figura di conforto, non solo per quanto riguarda l’accudimento e la cura dei nipotini, ma anche perché rappresentano una risorsa da un punto vista pratico ed emotivo.
Non solo supporto quando mamma e papà non ci sono, ma veri compagni di gioco. I nonni, infatti, hanno la straordinaria capacità di tornare bambini e giocare senza remore con i nipotini.
Se poi sono un pò lontani dalla tecnologia saranno spunto per i bambini per diventare insegnanti in miniatura. Un nipote sarà ben lieto di insegnare al nonno o alla nonna come usare smartphone e tablet.
Sono la memoria storica della famiglia, un pozzo senza fine di storie, aneddoti e avventure del passato, che incuriosiscono il bambino. Senza contare che sono il primo passo verso l’indipendenza. Un bimbo che va a pranzo dalla nonna, non va solo a gustarne i manicaretti, ma anche a trascorrere una giornata da solo senza mamma e papà, sviluppando inconsapevolmente indipendenza e capacità di socializzazione.
Insomma i nonni sono da sempre un patrimonio per la famiglia, ma come sono cambiate le cose a causa della pandemia da Covid-19?
Il 2020 e il coronavirus ci hanno insegnato che i nonni sono fragili e i nostri bambini possono essere veicolo di una malattia che potrebbe metterli a rischio.
Così in nome di una vita lunga e in salute, non scontata si intende, e per il bene della famiglia sono stati costretti a fare un passo in dietro e, dove possibile, evitare contatti con i nipoti. Dall’avvento dell’emergenza sanitaria più volte è stato ribadito di evitare contatti tra nonni e nipoti, di evitare abbracci ed effusioni. A Natale molti anziani sono sati da soli, relegando ai supporti multimediali la funzione di ponte per stare in compagnia dei propri nipotini.
Ancora nelle ultime FAQ rilasciate dal governo per esemplificare il nuovo DPCM troviamo scritto che è possibile, ma fortemente sconsigliato, spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni o per andarli a riprendere all’inizio o al termine della giornata di lavoro. Questo perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio e devono quindi evitare il più possibile i contatti con altre persone. Questo spostamento è ammesso, quindi, solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore. In questo caso i genitori possono accompagnare i bambini dai nonni, percorrendo il tragitto strettamente necessario per raggiungerli e recarsi sul luogo di lavoro, oppure per andare a riprendere i bambini al ritorno. Il governo, però raccomanda, se possibile, di far in modo che i figli rimangano a casa con uno dei due genitori che usufruiscono di modalità di lavoro agile o di congedi.
Ennesima prova, quindi, per i più piccoli, che dopo mesi di lontananza dalla scuola e dagli amici, devono ancora star lontani da una delle figure più importanti della loro crescita.
Siamo, però, sicuri che anche a distanza sapranno infondere forza e fiducia ai loro nipoti, resistendo a questa nuova sfida che la vita gli ha messo davanti.