Cresce il numero di giovani che lavorano nei beni culturali e che proprio in questi giorni di festa possono essere visitati. Napoli riscuote successo soprattutto in questo periodo, grazie non solo a San Gregorio Armeno, strada celebre per l’arte presepiale,ma anche per la forte impronta culturale di importanti siti archeologici.
Complice la crisi economica, quest’anno i numeri sono stati piuttosto bassi. Passeggiando lungo le strade della città si notano i volti sorridenti ed estasiati dei turisti ammaliati dalla bellezza della città. Ma una cosa è certa: il turismo natalizio a Napoli, non è stato da record.
L’auspicio per le strutture ricettive è che possano ricevere prenotazioni last minute e second per il Capodanno.
Eppure i numeri raccontano di grandi traguardi (in termini numerici) per alcuni tra i più famosi siti archeologici partenopei. Più di settemila visitatori a Pompei, quasi cinquemila alla Reggia di Caserta, milletrecento al MANN, cifre inferiori rispetto alle aspettative. Niente soldout in alberghi e b&b, ma gli operatori del settore sperano di recuperare nei prossimi giorni. C’è speranza per il 31 dicembre e per Capodanno, sperando in un trend positivo.
Forte l’impegno dei giovani che riaprono e fanno rivivere chiese, siti di interesse artistico e culturale, accendendo i riflettori su antiche tradizioni e culti.
Visitando luoghi sacri, anche per chi non crede, può essere un’opportunità unica di crescita, per riportare alla memoria immagini di un tempo, ciò che storicamente ha permesso di delineare gli aspetti della città.
Una situazione che fa riflettere e che spinge le istituzioni a parlare di “normalizzazione”, un processo graduale che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) portare ad una crescita dei numeri relativi ai flussi in entrata.
Napoli può e deve fare meglio e a ció possono contribuire anche luoghi sconosciuti, riaperti grazie ai giovani, spesso affiancati da ragazzi diversamente abili che accompagnano nei vari percorsi tra bellezza e storia.