I giovani d’oggi non si sposano, è un dato di fatto; da quanto emerge da vari studi di settore, in realtà molti ragazzi d’età compresa tra i 25 ed i 35 anni preferiscono convivere.
A destare stupore è la mancanza di fiducia nei confronti di un rapporto stabile e quindi di una unione che sancirebbe il “per sempre” un tempo tanto agognato.
Secondo le stime dell’ Eurostat la media annuale dei matrimoni è di quattro per 1000 abitanti, mentre venti anni fa, la percentuale era di 6 ogni mille abitanti.
I giovani d’oggi dicono “no al matrimonio”
Questa tendenza è ancora più accentuata in paesi come Italia, Spagna e Portogallo, dove oggi si celebrano la metà di matrimoni rispetto ad un tempo.
Cosa è cambiato? Cosa spinge i giovani d’oggi a non sposarsi?
Le motivazioni sono da ricercare in diversi aspetti, tra questi sicuramente quello economico. Attualmente la situazione economica ed occupazionale non è delle più floride, e tale andamento va avanti oramai da parecchi anni. Non c’è stabilità dal punto di vista occupazionale, il cosiddetto “posto fisso” non esiste più, se non in pochi casi.
Un’altra motivazione potrebbe essere la crisi di carattere religioso. Sempre più giovani dichiarano di non avere un Credo di riferimento, motivo per il quale non scelgono il matrimonio in chiesa. A tal proposito, bisogna sottolineare che, nonostante molti giovani preferiscano non sposarsi, le unioni civili in alcuni casi rappresentano una “alternativa” quantomeno ponderata.
Altro aspetto da non sottovalutare è l’impegno che molti ragazzi e dunque parecchie coppie, sentono di non voler più rispettare. Il matrimonio è una unione che spinge ad impegnarsi reciprocamente.
Però c’è di più: sposarsi come abbiamo appena detto, significa assumere un impegno preciso, concreto, che implica un progetto a lungo termine per il quale molte persone non si sentono preparate o non sanno se saranno capaci di viverlo. In tal senso entra in vigore di nuovo l’aspetto economico, non manca l’amore, il sentimento ma, la certezza di poter adempire a determinati bisogni.
I giovani tra: amore, impegno reciproco e problemi economici
I motivi elencati sono solo alcuni, spesso dietro a delle “semplici” scelte, si nascondono dei problemi seri. Una cosa è certa, l’Italia attualmente è l’ultimo Paese nella classifica dei matrimoni celebrati.
Aumentano a dismisura le convivenze, predilette soprattutto dalle coppie giovani, ma non ben viste dalla chiesa. Anche in questo caso è una questione di scelta; ognuno è libero di decidere che direzione dare al proprio amore e che passo fare insieme alla propria compagna/o. Sostanzialmente emerge un quadro di sfiducia nei confronti di quello che una volta era un Sacramento che le donne attendevano con ansia, ma secondo quanti studiano le abitudini, e i costumi sociali di una realtà, tra i quali psicologi e sessuologi, sono cambiate le esigenze delle persone, come è normale che sia in un mondo che subisce continue mutazioni.
Come abbiamo detto, è questione di scelte. E quelle del passato non possono essere considerate giuste o sbagliate o esser seguite alla lettera, proprio perché si tratta di un argomento serio e sul quale si potrebbe dibattere a lungo.
Comunque sia, indipendentemente dal matrimonio o dalla convivenza, ciò che conta realmente è l’amore. Una coppia è tale quando c’è sentimento e se per molti ragazzi sposarsi non è necessario, non bisogna polemizzare, quanto piuttosto analizzare le motivazioni alla base di tale scelta.