Secondo la leggenda, Castel San’Elmo, è probabilmente, uno dei luoghi più infestato dai fantasmi, dell’intero territorio napoletano. La fortezza, in passato, fu scenario di uccisioni e morti cruente e la tradizione popolare vuole che i fantasmi pullulino nei luoghi in cui nel corso della storia ci sia stata molta sofferenza e morte. Quasi come se le anime dei defunti rimanessero legate al luogo in cui la vita venne strappata in modo violento.
Eretto sulla collina del Vomero, nella zona di San Martino, Castel Sant’Elmo è uno dei sette castelli di Napoli, sito in uno dei luoghi più suggestivi e strategici della città: da quella posizione, infatti, è possibile monitorare la città, il golfo e gran parte delle strade napoletane.
Anticamente chiamato Paturcium, il castello sorge nel luogo in cui, nel X secolo, vi era una chiesa dedicata a Sant’Erasmo di Formia.
La cittadella fu fortemente voluta da Roberto il Saggio. I lavori, tuttavia, vennero ultimati nel 1343 sotto il regno della regina Giovanna I d’Angiò che, tre anni dopo, lo cedette per la somma di 10.500 ducati ad Alfonso d’ Aragona.
In quegli anni, la roccaforte venne assediata frequentemente. Divenne un succulento punto di mira militare allorché francesi e spagnoli si contesero il Regno di Napoli. Nel 1537 per volontà dell’imperatore Carlo V, il castello venne ricostruito.
Castel Sant’Elmo presenta un particolarità che potrebbe non essere nota a tutti: esso, infatti, è l‘unico castello al mondo ad essere stato costruito su una pianta a sei punte.
Secondo alcuni studiosi questa struttura permetteva alle guardie di poter sparare da tutte le direzioni. Per altri, altri, è attribuibile all’alchimia: il simbolo rappresenta l’unione tra l’elemento dell’acqua e quello del fuoco, che emblema dell’equilibrio cosmico.
La leggenda dei fantasmi di Castel Sant’Elmo
La leggenda narra che nelle stanze di Castel Sant’Elmo, in particolar mondo lungo la Pedamentina, vaghi un fantasma vestito di bianco che si diverte a spaventare i visitatori.
Un’altra versione della leggenda racconta che i nemici assalitori del castello, venivano catturati e poi giustiziati nei sotterranei, trovando la morte divorati dai topi.
Da quei sotterranei si possono udire, tutt’oggi, dei rumori inquietanti ed gemiti strazianti, come se le anime dei morti senza riposo continuassero a disperarsi per la mancata sepoltura. Per qualcuno, i rumori sarebbero dovuti al sibilo del vento prodotto nelle grotte sottostanti. A parere di altri, invece, i sotterranei sono indubbiamente infestati dai fantasmi.
In soccorso di quest’ultima tesi, ci sarebbe l’atteggiamento terrorizzato dei custodi che, in occasione del consueto giro d’ispezione, a seguito dell’orario di chiusura, preferiscono sempre muoversi in coppia.
Una spiegazione ufficiale ancora non è stata data, e tutta la faccenda resta ancora avvolta nel mistero.
Secondo alcuni, la stanza più infestata della fortezza sarebbe “la stanza delle maschere“. In questa stanza si aggirerebbero gli spiriti degli artisti che hanno indossato le maschere in esposizione: Totò, Eduardo, Peppino ed altri, che tornerebbero a visitare il mondo dei vivi.