Verde, giallo, marrone e blu sono i colori della raccolta differenziata più utilizzati.
Lo scopo di utilizzare bidoni colorati e simboli ben visibili è quello di aiutare il cittadino nelle fasi di conferimento.
Nonostante esista un’apposita norma UNI 11686 sui “Waste Visual Elements”, nata proprio con l’obiettivo di identificare in maniera univoca le frazioni di rifiuti urbani tramite colori e simboli specifici, le indicazioni visive e cromatiche adottate dai vari comuni italiani non sono sempre uguali.
Questo rende necessario fare sempre molta attenzione quando si cambia comune.
I colori della raccolta differenziata: il vetro è sempre verde
Pur essendoci alcune eccezioni nel 61% dei comuni italiani i contenitori per la raccolta del vetro sono di colore verde, seguito dal blu, specie nei centri di raccolta.
Non mancano poi sacchetti e buste colorati o con grandi simboli per uso domestico, specie nella modalità porta a porta.
Carta e cartone: che confusione
Tra i colori della raccolta differenziata, la carta è quella che crea maggiore confusione.
La raccolta della carta rappresenta il 41% del totale della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio in Italia (3,5 milioni di tonnellate). Questa è quella con disposizioni più frammentarie: ben 92 modalità differenti nel nostro Paese tra colori e contenitori! Considerando le soluzioni utilizzate per questa tipologia di materiale, ritroviamo il giallo (29%), il bianco (23%) e il sacco di carta (18%).
Il blu, che è il colore previsto dalla norma, copre attualmente solo il 15% dei casi.
La plastica: dal giallo al blu con sfumature di azzurro
In ultimo troviamo la plastica, che rappresenta il 17,7% del totale della raccolta differenziata (1,5 milioni di tonnellate). Sono 63 le diverse modalità impiegate per la raccolta di questo rifiuto. Dal punto di vista dei colori, si evidenzia un maggiore utilizzo del colore giallo (44%), come indicato dalla normativa, affiancato però da molteplici soluzioni alternative: sacco trasparente (13%), colore blu (12%) e azzurro (11%).