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HIV, nuovo ceppo scoperto, tre infetti

Il primo nuovo ceppo HIV è stato scoperto grazie alle linee guida fissate nel 2000 dagli scienziati per la classificazione dei sottotipi, trattasi del decimo ceppo del gruppo M.

Il Journal of Acquired Immune Deficiency Syndrome ha divulgato e pubblicato lo studio, mentre l’Abbott Laboratories e l’Università del Missouri hanno eseguito le ricerche.

Stando alle prime rilevazioni effettuate sarebbero solo tre le persone contagiate dal nuovo ceppo identificato, ma i tre casi dovranno essere rilevati in modo indipendente, solo così sarà possibile stabilire se si tratti o meno di un nuovo sottotipo. L’Organizzazione mondiale della sanità fa sapere che la versione del gruppo M del virus dell’HIV è responsabile del 90% dei 37,9 milioni di contagi attuali.

I primi due casi di questo nuovo ceppo sono stati trovati nella Repubblica Democratica del Congo, rispettivamente nel 1983 e nel 1990, mentre il terzo campione è stato individuato in Congo solo 11 anni dopo il secondo, ossia nel 2001, durante uno studio attorno al carattere ereditario del virus, prevenendone la trasmissione da madre a figlio.

Secondo Carole McArthur, una delle ricercatrici dell’università del Missouri, la scoperta “ci ricorda come per porre fine alla pandemia si debba considerare questo virus in continua trasformazione ed utilizzare le più avanzate tecnologie e risorse per monitorare la sua evoluzione”.

Fortunatamente i trattamenti usati attualmente per la cura dell’HIV sono efficaci anche per questo ceppo e lo assicura Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive, il quale ha dichiarato che “Non c’è motivo di farsi prendere dal panico o addirittura preoccuparsene. Non molte persone ne sono infette. Questo è un valore anomalo”.

 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II