A coloro che hanno oggi più di 20 anni, le parole di Complicated, suonano ancor orecchiabili, e quando la sentono passare in radio, la cantano ancora. Sì. Perché lei è Avril Lavigne, l’eroina evergreen del pop-punk che ancora incanta.
Fresca di annunzio di uscita del nuovo album, anticipato dall’uscita del singolo Head Above Water, in cui racconta della sua lotta contro la sindrome di Lyme, oggi festeggia le sue 34 ribelli primavere.
Nonostante le varie teorie cospirative che la volevano morta nel 2003, ad oggi è ancora sulla cresta, al di là dei lunghi silenzi artistici, intermezzati da varie partecipazioni a talent scout e al doppiaggio di film, come per quello del noto cartone animato Spongebob, è pronta a riprendere chitarra e microfono.
Dall’esordio del 2002 con l’album Let’s Go, in cui esplose letteralmente nel mercato musicale, con vari singoli diventati hits di una generazione, Sk8er boy e Complicated, in cui urlava tutta la rabbia adolescenziale su note pop punk ed influenzare ska, arriva a intraprendere il lato più introspettivo della sua musica, a partire dall’album Under my skin del 2004, reso celebre dai singoli Don’t Tell me e my happy ending.
Negli ultimi anni tra problemi legati alla sua lotta contro la malattia ed vari divorzi, prima con Deryck Whybley del gruppo punk californiano Sum 41, ed in seguito con Chad Kroeger dei Nickleback, l’eterna Peter Pan della musica leggera non ha mai pensato di appendere al chiodo il microfono.
Ad oggi ha infatti 7 album, di cui 5 in studio, ed oltre 45 mln di copie vendute, è considerabile un’icona pop della nostra generazione. In attesa di conquistare quella attuale.
Auguri Avril!