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Guerra al consumismo per l’Ue: allungare la vita degli smartphone

L’Unione Europea, con la bozza del 4 settembre, ha dichiarato guerra al consumismo: gli smartphone venduti all’interno dell’Unione Europea dovranno riportare sulla confezione indicazioni riguardo la resistenza alle cadute e la durata dal momento dell’acquisto. Questa la proposta sul tavolo di discussione. L’obiettivo è che la vita degli smartphone venga prolungata, dal momento dell’acquisto, ad almeno di 5 anni.

Con dispositivi che in soli due anni diventano obsoleti, l’Unione Europea punta alla svolta green: batterie durature e pezzi riparabili. Inoltre, in discussione, anche la questione della vendita separata del caricabatterie, uno spreco di risorse che arricchisce le tasche dei produttori.

Il consumismo tecnologico, ossia quella tendenza a disfarsi di oggetti tecnologici ancora funzionanti per sostituirli con l’ultimo modello prodotto, fa male al pianeta. Per questo, L’Unione Europea ha deciso di intervenire. Entro la fine dell’anno le normative in merito alla vendita degli smartphone potrebbero, quindi, essere modificate.

La circolare richiede che:

  • 15 componenti restino a disposizione ad almeno 5 anni dall’introduzione sul mercato
  • le batterie debbano sopravvivere ad almeno 500 cariche
  • I telefoni debbano presentare un’etichetta di efficienza energetica e di resistenza agli urti

Entro la fine dell’anno, l’Unione Europea potrebbe richiedere che il caricabatterie sia venduto nuovamente all’interno della scatola. Inoltre, il tipo di usb c diventerà lo standard per tutti i dispositivi tecnologici.

Gli smartphone sono i dispositivi tecnologici di cui ci si disfa più facilmente con un significativo impatto ambientale. La produzione di telefoni richiede l’utilizzo di svariati elementi chimici il cui smaltimento è fonte di inquinamento. Inoltre, sono oggetti che non troppo spesso vengono affidati alla raccolta differenziata.

L’Unione Europea è decisa ad affrontare questo comportamento compulsivo che non tiene in conto i terribili effetti sul nostro pianeta. A differenza dei prodotti di uso quotidiano, lo smartphone non ha una scadenza. Le nuove normative interverranno proprio su questo punto, fornendo, come per altri dispositivi tecnologici, un tempo di durata sulla confezione nella speranza che ciò possa accendere le coscienze di consumatori e produttori.

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.