L’estate è ormai vicina e molti italiani si stanno organizzando per le vacanze. Uno dei temi più ricorrenti in questi ultimi giorni è certamente il Green Pass, il certificato verde per viaggiare in Italia e non solo, annunciato dal nostro Governo in attesa che l’Unione Europea crei un certificato valido in tutti i Paesi della Comunità.
Rispondendo a delle domande cerchiamo di capire meglio cosa è, come si ottiene e a cosa serve.
- Green Pass: cosa è?
Il certificato verde consente di viaggiare in Italia e di spostarsi tra le varie Regioni, anche quelle rosse e arancioni. Non è un passaporto vaccinale, ma un documento che certifica uno dei seguenti punti:
- Avvenuta vaccinazione contro il Covid-19
- Guarigione dal Covid-19
- Test molecolare o antigenico rapido con esito negativo eseguito nelle 48 ore antecedenti.
Dunque, può essere considerato Green Pass, come afferma il Ministero della Salute, il certificato vaccinale rilasciato dall’ASL o dalla Regione competente alla fine del ciclo vaccinale Covid-19, il certificato di fine isolamento se siete guariti dalla malattia e il tampone con esito negativo effettuato nei centri autorizzati.
- Chi rilascia il Green Pass?
Il Green Pass, relativo all’avvenuta vaccinazione viene rilasciato dall’ASL in formato cartaceo o digitale. La certificazione è disponibile anche nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato. Coloro che hanno completato le dosi previste di vaccino Covid-19 possono richiedere il certificato alla struttura dove hanno ricevuto il trattamento.
Il certificato di avvenuta guarigione o di fine isolamento è rilasciato dalla struttura ospedaliera in cui è avvenuto il ricovero, dall’Asl o dai medici di medicina generale.
Mentre, si ottiene il certificato verde, tramite referto del tampone, con la consegna dell’esito negativo al test fatto presso strutture sanitarie pubbliche, private autorizzate, accreditate, farmacie o presso medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che erogano tali test. La validità della certificazione, in questo caso, è di 48 ore dal prelievo.
- Green pass e prima dose di vaccino
Il Decreto Legge 65/2021, in vigore dal 18 maggio, introduce un’importante novità. Il Green pass viene rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.
- Quanto dura il Green Pass?
I tre Green Pass italiani hanno tempi di validità differenti.
Il nuovo decreto del 18 maggio porta a 9 mesi la validità del certificato per chi ha completato il ciclo vaccinale. Mentre coloro che hanno effettuato solo la prima dose, hanno un certificato con validità dal quindicesimo giorno dalla vaccinazione (periodo necessario per avere una certa copertura) fino alla data della seconda somministrazione.
Ciò significa che in base al tipo di vaccino il Green Pass avrà durata differente.
Prendendo in considerazione il vaccino AstraZeneca, la cui seconda dose viene inoculata a distanza di tre mesi, il certificato avrà una validità di circa un anno. Questo perché, a quello rilasciato in seguito alla prima dose di vaccino, che in questo caso ha una durata di circa tre mesi, bisogna aggiungere quello ottenuto dopo la seconda vaccinazione, con validità nove mesi. Dunque con AstraZeneca otterremo un certificato verde con validità di circa un anno.
Se invece si ricevono i vaccini Pfizer e Moderna, che hanno al momento un richiamo dopo 42 giorni, è di poco più di 10 mesi.
Infine, con Johnson&Johnson, essendo una sola dose, la durata del Green pass è di 9 mesi.
Per quanto riguarda la validità del Green pass dopo la guarigione dal Covid-19 è fino a sei mesi.
Nel caso del tampone negativo, il certificato vale nelle 48 ore successive dall’esecuzione del test.
- A cosa serve?
Il Green Pass è un documento necessario per spostarsi tra Regioni o Province autonome che, a causa di un aggravarsi dei contagi, rientreranno in zona rossa o arancione. Non serve invece in caso di spostamenti tra Regioni gialle o bianche.
Con il nuovo Decreto Legge 65/2021 – “Misure urgenti relative all’emergenza epidemiologica da Covid-19” – in vigore dal 18 maggio, dà il via libera, dal 15 giugno in zona gialla, allo svolgimento di feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose (come matrimoni e battesimi), anche al chiuso. I partecipanti, però, dovranno essere muniti del certificato verde.
Anche per visitare gli anziani nelle case di riposo (RSA) occorrerà il certificato.
Una precisazione è necessaria. Il Green Pass italiano è valido solo su territorio nazionale. All’estero, si è soggetti alle normative dei singoli Paesi, anche all’interno dell’Unione Europea finché non sarà attivo il Certificato EU Covid-19 che stabilisce regole comuni e condivise da tutti gli Stati membri.