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Grandi Navi e i loro cimiteri: quali sono i rischi per l’ambiente?

Legare la cultura scientifica alla tua vita non fa mai male. In questi giorni si è spesso parlato della Costa Concordia e del suo triste destino, ma che fine fanno le grandi navi e quali rischi comporta il loro smaltimento per l’ambiente?

Vediamolo insieme.

Quando una nave viene costruita, se fa un viaggio particolare i giornali si riempiono di pagine sulla magnificenza di queste imbarcazioni di prestigio. Poco si sa sulla fine che fanno questi giganti del mare una volta che la loro grandiosità e in qualche modo passata di moda, oppure, come nel caso della Concordia, un incidente le rende inutilizzabili e si rende necessario rottamarla.

Il processo di rottamazione di una grande nave viene spesso svolto in paesi sottosviluppati, con l’utilizzo di operai a cui la manodopera viene sottopagata.

Quando si decide di rottamare una grande nave le società costruttrici preferiscono rivolgersi ai paesi in via di sviluppo dove le norme a tutela dell’ambiente sono scarse se non del tutto inesistenti. Questo nonostante l’esistenza di una direttiva dell’Unione Europea, in vigore dal 2013, che di fatto vieterebbe di farlo. Non manca ovviamente l’escamotage delle grandi multinazionali per bypassare questa legge e evitare così i grandi costi delle demolizioni. La scelta dei paesi in via di sviluppo, acquista una duplice convenienza dal punto di vista economico, dicevamo, sia per il costo della manodopera sia per lo scarso interesse di questi paesi verso le tematiche ambientali. Questo comporta che le coste di questi paesi si trovino ad essere invase di carcasse di vecchie navi, che in questo modo rilasciano in mare sostanze tossiche, come ad esempio le vernici o anche i materiali che la compongono.

Tra i paesi con i più grandi cimiteri di vecchie navi si trova al primo posto quello di Alang dello stato di Gujarat, dove il mancato smaltimento non comporta alcun danno erario. Qui Vengono condotte anche le petroliere, Per un totale di circa 100 navi all’anno. Il Bangladesh che si posiziona al secondo posto ne demolisce poco più di 30. Le cose vanno male anche in Namibia dov’è il problema non è la rottamazione delle imbarcazioni ma più che altro l’abbandono delle stesse lungo la costa.