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Governo Draghi: prolungato il blocco licenziamenti e il Cig

Con l’avanzare di una possibile terza ondata la crisi economica e i problemi all’intero del sistema sociale continuano a persistere. Con l’arrivo del nuovo Governo sono riportate alla luce quelle azioni legate all’economia e al mondo del lavoro.

Nelle ultime ore, il Premier Draghi ha iniziato ad interessarsi della reale crisi economica che il paese sta affrontando e di tutte quelle situazioni di disagio che i lavoratori sopportano dall’inizio della pandemia.

Blocco licenziamenti e Cig

Durante il Governo Conte, in piena pandemia, fu approvato il Decreto “Cura Italia”. Quest’ultimo tutelava i lavoratori impedendo alle aziende di licenziare fino a Maggio 2020. L’obbiettivo era quello di evitare ricadute occupazionali. Con l’avanzare dell’emergenza sanitaria, il divieto di licenziamento è stato prorogato fino al 31 Gennaio di quest’anno con il Decreto Ristori. Gli unici licenziamenti accettati sono legati ad un eventuale fallimento della società o un accordo collettivo.

Con le nuove disposizioni tecniche, sembra che il blocco dei licenziamenti sarà prolungato fino al 31 Marzo. Alla seguente data, si dovrà decidere se continuare su questa linea o eliminare tale ”blocco”. L’attuale obbiettivo, è quello di prolungare fino al periodo estivo. Inoltre, verranno emanate una serie di riforme per dare la possibilità a coloro che potrebbero esser licenziati, di riformarsi per potersi inserire nuovamente nel mondo del lavoro. E’ il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, che sulle orme dell’ex ministra Catalfo, propone di prolungare il divieto per altre 18 settimane. Stessa sorte tocca al Cig Covid. Coloro che percepiscono la cassa integrazione, ci resteranno fino a nuove disposizioni.

Ad ogni modo, le imprese sembrano esser contro le attuali riforme vigenti mentre i sindacati spingono per un’ulteriore proroga del Decreto. Inoltre, quest’ultimi attendono con ansia la Riforma degli ammortizzatori sociali. Già presa in considerazione dal vecchio governo ma solo abbozzata. Tale provvedimento, aiuterebbe imprese e lavoratori e sosterrebbe ulteriormente le categorie più colpite, ovvero i giovani e le donne.