Nella serata di sabato si è tenuto, presso Palazzo Chigi, un vertice alla presenza del premier Conte, il cui obiettivo risulta essere quello di aprire un varco sulla vicenda del salvataggio di Alitalia, al quale hanno presenziato Roberto Gualtieri (Economia), Luigi Di Maio (Esteri), Paola De Micheli (Trasporti), Stefano Patuanelli (Mise) e Dario Franceschini (Cultura).
L’amministratore delegato di Atlantia, Giancarlo Guenzi, avrebbe inviato una lettera a Stefano Patuanelli, nella quale sarebbe contenuta la richiesta al ministro del Mise di intervenire su Delta.
“L’analisi del piano industriale Alitalia consente al più un rischioso salvataggio con esiti limitati nel tempo ed è ben lungi dal costituire una piattaforma di rilancio della compagnia aerea come da lei stesso auspicato. Mentre manteniamo tutta la nostra determinata disponibilità a proseguire, riteniamo doveroso rappresentarla che l’eventuale intervento di Atlantia non potrà non tenere conto della situazione complessiva del gruppo“, recita la lettera.
La situazione però è complicata, perché Alitalia deve essere salvata ad ogni costo anche se Delta non dovesse aumentare la partecipazione del 10%.
Fs e Atlantia dovrebbero salire al 37,5% a fronte di un investimento della Nuova Atlantia di 1 miliardo.
Numerosi sono i nodi ancora irrisolti, come la questione della gestione esuberi, riguardo la quale, dal Mise, giunge una rassicurazione, ossia che Patuanelli si adopererà per approvare ammortizzatori sociali da affiancare a quelli già esistenti. Resta il problema del fabbisogno di cassa di Alitalia, così come la revisione del network, come richiesto anche da Atlantia.
Tra essa e Delta il confronto è accesissimo, le riunioni che dovrebbero proseguire con cadenza giornaliera fino a raggiungere una soluzione.