Il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Non una giornata per celebrare la bellezza del creato ma per ricordarci quanto effimero sia l’equilibrio della nostra presenza sul pianeta.
Non natura, non spazi verdi o solo salvaguardia di una specie, ma l’interezza di tutto ciò che c’è intorno a noi.
Un’interazione complessa e delicata messa in difficoltà dall’ingombrante presenza dell’uomo.
La Giornata mondiale dell’ambiente è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972 e oggi, dopo cinquanta anni ha sempre lo stesso slogan: “Only One Earth“, cioè “Una sola Terra”, da salvaguardare, a ogni costo.
Quest’anno ad ospitare l’evento sarà la Svezia.
In Italia questa particolare giornata arriva quando la nostra Nazione ha già raggiunto l’Overshoot day. L’ Italia ha, cioé, esaurito le risorse e i servizi naturali a disposizione per quest’anno (un paio di giorni dopo rispetto all’anno scorso). Cosa vuol dire? Che siamo in debito con la Terra.
Per questo particolare anniversario Legambiente ha individuato una sua road map green. Sei i pilastri centrali scelti per tutelare in maniera concreta l’ambiente.
Vediamoli insieme.
Giornata mondiale dell’Ambiente i punti programmatici di Legambiente
Al primo punto troviamo l’ Economia circolare vs economia lineare.
Secondo Legambiente, oltre all’importanza di definire un Piano Nazionale per l’economia circolare, è fondamentale realizzare mille nuovi impianti industriali per il riciclo dei rifiuti di origine domestica e produttiva, a partire dal centro sud Italia.
Al punto due l’Agroecologia vs pesticidi e gli allevamenti intesivi.
Per Legambiente, l’agroecologia deve essere supportata con diverse azioni. Dal potenziamento della diffusione della produzione biologica ad una forte riduzione dell’uso dei pesticidi. Serve poi creare biodistretti, ingranaggi strategici per la transizione ecologica dell’intero comparto agroalimentare.
Al punto tre troviamo l’incentivo all’uso a fonti di energia rinnovabile contro quelle derivanti dal carbone. Un punto che si lega strettamente al successivo.
Si tratta infatti di Mobilità sostenibile, elettrica, pubblica e condivisa vs inquinamento atmosferico nelle città.
Ultimo, ma certo non per importanza, la necessità di creare più aree protette e di tutelare biodiversità andando contro il degrado degli ecosistemi naturali.