Oggi 29 aprile è la giornata mondiale della danza. Una giornata di festa che accomuna tutti i paesi del mondo.
La data commemora la nascita di Jean-Georges Noverre che fu il creatore del balletto moderno.
Dal 2011 la città di Rho porta in scena un evento ufficiale dedicato alla giornata mondiale della danza. Questi ha lo scopo di promuovere la cultura della danza e di rivalutare il teatro cittadino.
il 29 aprile dunque è dedicato alla commemorazione di questa arte o disciplina che è presente in tutte le culture umane. Nella cultura occidentale è documentata sin dalla preistoria assieme ad altre arti come il teatro e la musica.
Sin dall’antichità la danza è stata parte di rituali, un momento di aggregazione della collettività, sia nelle cerimonie che nelle feste popolari.
Già nella tragedia e nella commedia dell’antica Grecia, il coro si esprimeva principalmente danzando nello spazio denominato orchestra.
Nelle civiltà antiche cinesi, indiane ed egiziane, la danza voleva raffigurare il corso armonioso degli astri. I greci avevano posto quest’arte sotto la protezione della musa Tersicore, facendone così un simbolo della propria cultura.
La danza si espanse soprattutto nelle corti italiane e anche nelle corti francesi, che veniva praticata nei palazzi reali come arte raffinata.
Si possono trovare diversi generi di danza come quella classica, quella moderna e quella contemporanea.
La danza classica si basa sulla cosiddetta tecnica accademica che si è sviluppata quando il re di Franci Luigi XIV fondò a Parigi l’accademia reale di danza.
La moderna si è sviluppata all’inizio del Novecento nel Nord Europa e negli Stati Uniti d’America con Isadora Duncan e Ruth St. Denis.
La danza contemporanea nasce in Europa e negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. Essa rientra pienamente nelle nuove Arti sceniche contemporanee.
In occasione di questo avvenimento condividiamo il messaggio ufficiale inviato dal presidente del consiglio internazionale della danza: “quest’anno celebriamo la giornata mondiale della danza in luoghi aperti come strade, piazze, parchi, stadi, ovunque purchè ci sia il tetto come cielo”.