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Giornata del rifugiato, insieme possiamo fare la differenza

Mentre oggi celebriamo la giornata del rifugiato, nel Mediterraneo molte persone continuano a morire nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa. Queste persone fuggono da povertà, guerre, fame, persecuzioni nel tentativo di un futuro migliore per i loro figli. I dati ci parlano di circa 800 persone morte o disperse nei primi mesi del 2021.

Secondo le statistiche sarebbero 32mila i migranti arrivati sulle coste dei paesi del sud Europa via mare. La giornata del rifugiato ci deve far riflettere su tutto questo. È importantissimo proteggere queste persone, soprattutto per le loro storie personali e per tutto quello che hanno vissuto nei loro paesi d’origine o durante il viaggio. Spesso i rifugiati sono stati vittima di minacce, estorsioni, traffico di esseri umani o violenze. I loro paesi d’origine sono Libia, Tunisia, Costa d’Avorio, Sudan, Egitto, Eritrea, Bangladesh, Afghanistan e Guinea.

Unhcr, l’organizzazione no profit che si occupa dei rifugiati, ha stimato che moltissimi di loro sono bambini o donne e spesso viaggiano da soli. Molti di loro hanno perso i propri cari durante il viaggio, talvolta li hanno visti morire proprio con i loro occhi. Il dato ci dice che il 25% dei rifugiati sono minorenni, il 9% del totale sono donne.

Il nostro paese ha accolto finora nel 2021 ben 16 820 persone. Il numero è consistente, considerando che nello stesso periodo dell’anno precedente ovvero 2020 l’Italia ne aveva accolti solo 5585.

Il grande dramma di queste persone è che solo una piccola parte di loro riesce ad essere portata in luoghi sicuri e protetta. La maggior parte dei rifugiati purtroppo tornano nei paesi di origine, nei centri di detenzione. Se consideriamo il solo dato dei rifugiati libici ad esempio, ben 13.000 persone scappate nel 2020 sono tornate in Libia.

Per L’Unhcr bisogna fare di più. È fondamentale cercare di salvare e proteggere quante più persone possibili. Questo è possibile solo aumentando la possibilità di ricerca e salvataggio, favorire l’interazione tra i paesi europei, affrontare le problematiche dei rifugiati e dei loro paesi al livello internazionale, eliminare la piaga dei viaggi illegali. E soprattutto smettere di riportare i rifugiati nei loro paesi.

Nel 2020 sono state 82,4 milioni le persone in fuga nel mondo per guerre, conflitti e persecuzioni. Tra loro 48 milioni sono sfollati nei loro paesi. Di questi 82 milioni ben 34 sono minorenni.

Per questo L’Unhcr ha promosso una campagna dal titolo “Insieme possiamo fare la differenza – Together we can do anything”, chiedendo la piena inclusione dei rifugiati in tutti gli ambiti della società.

Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr in Italia, in occasione della giornata del rifugiato ha detto :“I rifugiati sono studenti e insegnanti, sono atleti, sono cuochi, sono medici e infermieri. Portano con sé nella fuga un bagaglio di competenze che possono arricchire le comunità ospitanti, diventando risorse preziose per la società e per il bene comune. Il dramma delle fugarappresenta spesso per i rifugiati il motore di una forte spinta a ricominciare. Noi siamo al loro fianco ogni giorno e chiediamo anche alle comunità e ai governi di sostenerli in questo sforzo”.

 

 

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.