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Giornata degli onori militari in Russia

L’assedio di Izmaïl fu un conflitto tenutosi nel Mar Nero, durante la guerra russo-turca. Alcuni elementi nati durante questo trascorso storico sono ancora usati durante la giornata degli onori militari in Russia.

I russi, sotto la guida di Aleksandr Suvorov, si servirono della flottiglia del Mar Nero comandata dall’ammiraglio spagnolo José de Ribas, riuscendo così a prevalere sui turchi, ancora una volta.

Nel marzo del 1790, cominciarono gli attacchi russi in Izmaïl, ubicato nella regione di Budjak (l’odierna Ucraina), che aveva a disposizione una guarnigione di circa 40.000 soldati.

Suvorov aveva un esercito di almeno 31.000 uomini, e la mattina del 22 dicembre 1790 i russi assediarono la città.

Il bombardamento di Izmaïl durò fino alle 3:00 e quindi la città venne conquistata alle 5:30. L’avanzata russa partì da nord, est e ovest. Le mura della città erano deboli proprio in quei punti più che in altri, dove le truppe russe faticarono di più a penetrare e vi riuscirono solo dopo un lungo attacco.

Alle 8:00 i russi riuscirono ad entrare nella città. In totale perirono 26.000 turchi e l’intera guarnigione si divide tra morti, feriti e prigionieri. Le forze russe subirono perdite considerevoli, per circa 4330 uomini di cui 1815 morirono.

A questa vittoria fu dedicato il canto “Grom pobedy, razdavajsja!” (Lasciate che risuoni il tamburo della vittoria!) che diventò l’inno non ufficiale della Russia dal XVIII secolo all’inizio del XIX secolo. Questa musica è, ancora oggi, una delle colonne sonore dedicate al giorno degli onori militari in Russia.

Il giorno degli onori militari in Russia

Il 5 novembre, con gli onori resi dal personale dell’Ufficio Militare dell’Ambasciata alla lapide dei soldati italiani caduti a Suzdal, si concludono le celebrazioni del giorno dell’Unità Nazionale e della giornata delle Forze Armate.

A Suzdal vi è un convento-fortezza del 1600; proprio in quelle mura, nei primi mesi del 1943, furono rinchiusi svariati prigionieri italiani, catturati tra il 25 dicembre e la fine del 1942.

In quelle date perirono circa 821 italiani. Nell’aprile del 1992 il presidente Francesco Cossiga inaugurò la lapide in loro memoria. Nell’occasione è stata posta una corona di fiori e sono stati resi gli onori anche alla vicina lapide dei caduti romeni.

Con questo simbolico ed importante gesto, l’Addettanza Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca ha reso omaggio alla memoria dei militari caduti in tutte le guerre e in ogni luogo del mondo.