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Gesto polemico verso Maradona, da parte di una calciatrice

Durante un momento di commemorazione per la morte di Diego Armando Maradona, una giovane calciatrice spagnola si è rifiutata di osservare il minuto di silenzio, sedendosi per terra in versione opposta rispetto alle colleghe. La protagonista di questo gesto polemico, avvenuto in occasione di una partita amichevole (tra Viajes Interrias FF e Deportivo Abanca), è una ventiquattrenne di nome Paula Dapena. La notizia ha fatto scalpore e, dopo qualche ora, il portale Libertad Bajo Palabra ha deciso di far luce sulla motivazione.

La calciatrice afferma di avere voluto protestare per due ragioni. Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, non era previsto un minuto di silenzio per le vittime e quindi non è stata intenzionata a osservarlo neanche per lui. A questa affermazione, poi, si aggiunge un durissimo attacco a Maradona. Lo definisce, con disprezzo assoluto (la sua accusa, inoltre, non ha alcun riscontro nella realtà): “stupratore, pedofilo e molestatore“. Le parole avanzate – ideate proprio con l’intento di demolire la sua immagine – hanno provocato, verso di lei, reazioni di sdegno da parte delle numerosissime persone che lo ammirano, non solo dal punto di vista calcistico, ma anche da quello umano. È sempre stato considerato, infatti, particolarmente generoso e altruista; pronto – in ogni momento della vita – ad aiutare il prossimo. Tra l’altro queste definizioni senza fondamento, che hanno particolarmente adirato il suo amato pubblico, sono emerse solo adesso che non c’è più e, quindi, non ha possibilità di difendere la propria posizione.

Secondo i sostenitori di Diego, l’idea di infangare la sua memoria nascondeva semplicemente il desiderio di ricevere attenzione e visibilità. Coloro che volevano dimostrare il proprio odio gratuito verso Maradona – idolo indiscusso del calcio – hanno trovato, nel gesto polemico di Paula Dapena, ulteriori elementi ai quali appellarsi, nel tentativo di ledere un personaggio così importante.

Spicca tra le altre, la risposta di Carlo Alvino (giornalista della radio ufficiale del Napoli). Prima di tutto sostiene che alcuni siano disposti a ogni cosa, pur di essere notati per un attimo. Di conseguenza invita a riflettere prima di parlare, poiché, chi ha conosciuto realmente Maradona, non può che volergli bene e portare dentro di sé un dolore fortissimo. Il giornalista ribadisce la grandezza e l’umiltà del campione e sottolinea quanto sia un gesto sporco e indegno farsi pubblicità, in questa maniera, dopo la sua morte; utilizzando, tra l’altro, parole assolutamente false. Carlo Alvino conclude affermando che non conosceva questa calciatrice prima e che non la conosce neanche adesso; per lui rappresenta “il nulla mischiato col niente“.