Al giorno d’oggi sono numerosi i ragazzini che si immergono nel mondo della musica per tentare di riuscire ad emergere e poi con il tempo ottenere successo. Emanuele Palumbo, più noto come Geolier, attualmente rappresenta uno dei rapper più influenti ed apprezzati dell’intero panorama nazionale. Nasce il 23 marzo del 2000, sotto il segno zodiacale dell’Ariete. Diventa famoso nel 2018, con il contributo del successo riscosso con l’uscita di “P Secondigliano“, un brano divenuto virale e popolare sul web.
Terzo tra gli artisti più seguiti in Italia su Youtube, in classifica tra i brani più ascoltati e i videoclip più visualizzati sulla piattaforma con “M’manc”, Emanuele ha uno stile tutto suo, molto particolare, scrive rime taglienti e sincere, che narrano di un ambiente sociale specifico, quello delle periferie partenopee. Geolier ha collaborato anche con tanti artisti dello scenario nazionale e straniero, come Emis Killa, Boro Boro nella hit “Nena“, Shablo e Sfera Ebbasta nel brano “M’manc“, nella canzone “Cyborg” di Gué Pequeno, con Anna Tatangelo nel nuovo singolo “Guapo“, con Luché nel brano “Yacht“. Nel 2020 si esibisce al Battiti Live in compagnia di Anna Tatangelo, nell’appuntamento in onda il 3 agosto!
“Non ritengo l’italiano adeguato per raccontare le cose di Napoli; non le puoi raccontare in italiano, le devi raccontare in napoletano“. Queste le sue parole che permettono di scorgere il carattere di Emanuele e quindi il suo modo di fare musica. Se c’è un protagonista indiscusso della discografia italiana al momento, infatti, è proprio Geolier, un rapper di appena vent’anni, il quale con il suo sound valido ed originale ha colpito e sbalordito tutta l’Italia.
Un rapper che si sta prendendo la scena e sta compiendo una vera e propria impresa, quella di sdoganare nel migliore dei modi sia il rap che la lingua napoletana. E poi? E poi beh, finalmente un rapper ritorna a dare valore ed importanza al proprio dialetto, quello del napoletano, liberandolo da quel sapore agrodolce che negli anni è stato qualificato come trash, e che oggi, con il contributo di Geolier e altri rapper come lui, assume dei connotati profondi e significativi.
Il fenomeno Geolier sembra proseguire a tutta velocità la sua corsa senza nessun intralcio. Il 10 luglio è stata pubblicata una riedizione arricchita del fortunato album di esordio “Emanuele“, senza nessun preavviso. Sono passati nove mesi di distanza dal debutto formale e il giovane cantante di Secondigliano decide di riprendere in mano i suoi testi e studiarli approfonditamente, dribblando le sue stesse hit delle ultime settimane e riuscendo ad inserire nella selezione ben cinque brani. In effetti per Geolier sarebbe una somma di quattro inediti più un remake di “Na catena“, stavolta con la collaborazione di Roshelle, finalista di X Factor 10.
Emanuele Palumbo incarna in tutto e per tutto lo stereotipo di ragazzo che vive e frequenta la periferia nord di Napoli, la parte della città che ha come sfondo le piazze di spaccio, della vita costituita da povertà e miseria e la criminalità sotto ogni tipo di aspetto. Evita, però, di citare e nominare gli aspetti buoni e positivi perché proprio i cantanti tendono a nasconderli e non esaltarli. Eppure le capacità e la bravura di Geolier stanno nell’accarezzare determinati argomenti, raccontandoli con una chiarezza lampante. Il suo primo album è basato su tematiche mai banali.
Geolier pare non volersi fermare, sembra essersi presa la scena e sentiremo parlare di lui anche negli anni a venire. Ci auguriamo che possa continuare su questa scia ed ottenere anche successo, proprio per il fascino del suo obiettivo, quello di rappresentare, attraverso la sua voce e la sua musica, la città di Napoli.