Geolier è pentito del video pubblicato sui social, il rapper partenopeo spiega di aver avuto un attimo di leggerezza e di aver compreso la gravità del suo comportamento; quest’ultimo afferma: “Ho fatto una cretinata e non lo rifarei”.
Delle dichiarazioni sincere, che però stridono con l’immagine di Geolier, l’artista 21enne, che nei suoi video appare duro e determinato, canta rigorosamente in dialetto napoletano. Al contrario, nel corso delle ultime dichiarazioni, il tono è gentile, la voce rotta dal senso di colpa. Dopo un lungo silenzio, il cantante ha affermato: “Chiedo scusa per quello che ho fatto la notte di Capodanno”.
Una carriera veloce, potente come un’esplosione, dopo il successo dell’album «Emanuele» il rapper ha ottenuto il disco di platino.
Proprio lui, Geolier, il sorriso pieno e l’animo da ragazzo semplice, proveniente da Secondigliano, quartiere periferico di Napoli, che ha ospitato per anni una delle faide di camorra più dure negli ultimi quindici anni in Campania.
Geolier ha avuto il suo riscatto, un’occasione d’oro: ha scalato classifiche italiane ed è entrato nella top 50 di Spotify. Grazie al suo grande talento, prende parte ad una serie di collaborazioni con artisti come Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Rocco Hunt, Gue Pequeno, Sfera Ebbasta, Luchè.
Ed è con grande dispiacere che il cantante ripercorre quei momenti: “Ero a casa, dopo la mezzanotte mi sono affacciato al balcone con la mia ragazza e le ho passato una pistola giocattolo, una scacciacani che ho comprato qualche giorno fa. E le ho chiesto di fare fuoco. Per gioco. Era finta. Da quella pistola non è uscito nulla, era solo per fare rumore, come se fosse un petardo”. Sul balcone, assieme ai due, erano presenti erano presenti dei ragazzi che accendono dei petardi. Tutto ciò nonostante l’ordinanza emanata dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, la quale ha vietato l’uso di botti e petardi l’ultimo dell’anno, ma che è stata ignorata.
Le dichiarazioni di Geolier
Geolier porta avanti il suo discorso e stavolta si rivolge ai giovani, per il quali desidera essere un esempio positivo: “Mi sento addosso una grande responsabilità per il mio quartiere, per i ragazzi che mi seguono sono un esempio, uno che con i sacrifici e la gavetta è riuscito ad emergere e a portare Napoli in tutta Italia. Per questo capisco che il gesto che ho commesso è da condannare, ma non capisco tutto l’accanimento nei miei confronti. Non sarei mai così stupido da deludere le persone che mi seguono. Il resto sono chiacchiere da bar fatte da persone che pensano che il male si combatta sorridendo su un manifesto o sui social. Io lo combatto mettendomi a disposizione delle persone tutti i giorni. Concretamente, perché non ho bisogno di consensi”.