Funicolare di Chiaia. 2 anni per costruirla e 2 per riaprirla. La Funicolare di Chiaia, la più antica delle 4 funicolari di Napoli, collega piazza Amedeo con la collina del Vomero, in via Cimarosa. Chiusa dall’Ottobre 2022 per revisione ventennale dell’impianto , secondo i programmi doveva essere riaperta entro la fine del 2024, ma per motivi tecnici la riapertura è slittata, secondo quanto annunciato, ai primi del 2025. In ogni caso è ormai prossima.
Storia
I lavori iniziarono nel Maggio 1887 e il taglio del nastro avvenne nell’Ottobre 1889 con un suggestivo lancio di colombe. Venne visitata da Umberto I di Savoia, che si complimentò con i costruttori.
Oltre alle stazioni terminali si compone di altre due fermate intermedie, al Corso Vittorio Emanuele (altezza Parco Margherita) e Palazzolo (Parco Marcolini). A proposito di quest’ultima, i lavori iniziati nel 1916 si protrassero fino al 1926 a causa delle notevoli difficoltà tecniche incontrate.
I due motori di trazione inizialmente erano a vapore, ma subito si rilevarono poco adatti all’esercizio, per cui si decise di procedere alla elettrificazione dell’impianto ed all’istallazione di nuovi motori. Il nuovo impianto fu inaugurato il 27 febbraio 1900. Intanto il 7 febbraio dello stesso anno la Società Anonima Ferrovie del Vomero era subentrata alla Banca Tiberina.
Da questa data si giunge senza novità fino al 1975 quando alla Società Ferrovie del Vomero subentra l’ATAN (Azienda Tranvie Autofilovie Napoletane) che nel 1976 iniziò i lavori di ammodernamento dell’impianto.
Il nuovo impianto venne inaugurato il 22 settembre 1977, incompleto tuttavia delle opere civili, i cui lavori si sono protratti fino al 2004, anno in cui l’intero impianto è tornato alla piena funzionalità. Il motivo di questo enorme ritardo è legato alla vicenda della stazione inferiore di Parco Margherita.
La vicenda della stazione di Parco Margherita
Abbattute infatti nel 1976 le stazioni superiore e inferiore in stile liberty, nel costruire le nuove in stile contemporaneo a un certo punto si notò che una parte della facciata della stazione inferiore incombeva in modo eccessivo sulla finestra di un appartamento contiguo. La proprietaria intentò una causa e la vicenda giudiziaria si protrasse per molto tempo mentre i lavori nel frattempo erano stati sospesi, compresi quelli della stazione superiore.
Per oltre vent’anni, le due stazioni sono state ospitate da strutture provvisorie, una sorta di prefabbricati. Alla fine si arrivò a un compromesso grazie a una modifica del progetto originario e nel 2002 furono riavviati i lavori per la ricostruzione degli edifici, stavolta con il recupero dell’antico aspetto delle due stazioni in stile neoliberty.
Nel frattempo era avvenuta la trasformazione dell’ATAN nel 1995 in A.N.M. (Azienda Napoletana Mobilità) .Per poco più di un decennio dal 2001 al 2013 la gestione delle funicolari (insieme alle linee metropolitane) è passata a Metronapoli, società del Comune di Napoli oggi confluita nella “società unica” di trasporto ANM SpA.
Dati tecnici
Le fermate della Funicolare di Chiaia sono 4 : Cimarosa (superiore); Palazzolo; Corso V. Emanuele; Parco Margherita. Il percorso è lungo circa 500 metri, con un dislivello di 142 metri e una pendenza media di circa il 30%.
Dopo la riqualificazione del 2004 sono state eliminate tutte le barriere architettoniche. L’ultimo ingresso di ogni treno è all’altezza degli ascensori presenti in ogni stazione, senza dislivelli. C’è poi un apposito tornello per l’accesso delle sedie a rotelle, ma anche per passeggini e biciclette.
Nella tratta due treni si alternano nei due sensi di marcia (salita e discesa). Ogni treno è composto da due vetture ed ha una portata massima di 300 persone, con 30 posti a sedere.
L’impianto è “a binario misto. L’incrocio tra i due sensi di marcia avviene nel tratto a doppio binario compreso tra le stazioni di Corso Vittorio Emanuele e Palazzolo. L’argano è posto presso la stazione superiore (Cimarosa).
Funicolare di Chiaia. 2 anni per costruirla e 2 per riaprirla. Certo oggi le normative da rispettare sono molto più complesse se paragonate a quelle di fine Ottocento, così come molto più complessi i lavori e dettagli tecnici .
Bisogna anche dire che in parte i ritardi sono stati causati dal fatto che i primi bandi di affidamento dei lavori erano andati deserti. Fino al 2022 aveva trasportato 990.000 passeggeri. Si arriverà in breve a superare il milione con la prossima riapertura. Ancora un po’ di pazienza. Ormai ci siamo.