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Fresco: il ristorante napoletano per eccellenza si racconta

Tra le eccellenze della Cucina partenopea è doveroso citare FRESCO trattoria pizzeria nota e di grande successo, avviata diversi anni fa.
Non solo un semplice ristorante ma un cuore che pulsa e pieno di sogni sparsi qua e là per il mondo.
Oggi faremo un “tuffo” nella realtà attuale che sta vivendo Fresco;
Un esperienza, un viaggio, attraverso la voce di Francesca Santoro, responsabile marketing della sede di Fresco nel napoletano . Francesca si fa portavoce dell’amministratore delegato Paolo Aruta e ci racconterà, rivelerà i Cambiamenti che ha apportato il suo ristorante a causa del covid e il rapporto divergente tra il prima e il dopo.

Francesca l’ ho incontrata 2 settimane fa nel  ristorante a via Caracciolo,
L’ho trovata positiva, dolce, disponibile e molto cortese.. ho subito avvertito una persona eccezionalmente abituata ad avere a che fare con molta gente, i clienti sono senza dubbio il suo pane quotidiano, non ha esitato un minuto a rispondere a tutte le mie curiosità anche quelle più scomode. È stato davvero interessante il nostro incontro e lo condivido oggi con i nostri cari lettori di XXI SECOLO.

“FRESCO è una giovane rete di ristoranti e pizzerie con sedi a Napoli (in via Caracciolo, via Partenope e Piazza Fuga), Pompei, Roma, Milano, Monza, Malta, Londra ed Oman. Avere diverse sedi nell’era post covid vuol dire dover gestire scenari e prospettive molto diverse.” In Campania ed in Lombardia abbiamo rispettato con attenzione e prudenza le ordinanze delle rispettive Regioni ma lo scenario post covid è molto diverso, se nella nostra Napoli possiamo dire che rispettando le regole abbiamo raggiunto una “nuova normalità”, non si può dire lo stesso in Lombardia, in cui l’assenza dei turisti e la maggior parte degli uffici in smart working impattano sulle performance dei ristoranti. Un discorso diverso va fatto per l’estero, in quanto ogni paese ha avvertito in misura diversa i disagi dovuti all’emergenza sanitaria.
Certamente la situazione di Emergenza che ci siamo trovati ad affrontare è unica nella storia e nessuno poteva dirsi pronto ad affrontarla.”

Il settore della ristorazione è stato tra quelli che più ne ha subito l’impatto anche perché FRESCO (come molti ristoranti) ha deciso di abbassare la serranda già prima del decreto per tutelare la salute dei propri collaboratori e clienti ci ha spiegato Francesca. Alla base della filosofia di FRESCO, c’è proprio l’amore per il buon cibo, per i clienti, per un “bel mangiare”.

«I ristoranti non possono essere assimilati ai supermercati del cibo espresso, la gente viene da FRESCO perché cerca una atmosfera conviviale e rilassata e sicuramente anche per gustare un ottima pizza e uno spaghetto alla Nerano. Il cliente cerca una esperienza, vuole sentirsi coccolato.
Sicuramente nello scenario post covid riteniamo che il trend già in crescita dei delivery continuerà l’ascesa ma io credo che l’Italia sia riconosciuta nel mondo come il bel paese anche e soprattutto per il “bel mangiare”, mi auguro che potremo tornare a farlo presto anche sfoggiando il nostro sorriso migliore e non una sterile mascherina (pur essendo consapevoli che sarà necessario adottarle fin quando la normativa ce lo richiederà, nel rispetto della nostra sicurezza e di quella dei nostri clienti) . In questo lo Stato deve aiutare il nostro settore ed il paese a ripartire, il settore dell’ospitalità, ristorazione e turismo ci hanno resi famosi del mondo ed ha trainato l’economia del nostro paese ed è giusto che ora venga supportato in modo sostanziale.
L’emergenza sanitaria ci impone la sanificazione di tutti i materiali (inclusi i menù) e l’utilizzo di materiali monouso, questo è un po’ in controtendenza con la filosofia di FRESCO che cerca sempre più di tendere all’eco sostenibilità. Poco prima che scoppiasse l’emergenza stavamo lavorando a rendere il nostro format sempre più plastic free, utilizzando meno possibile packaging di plastica. Oggi la maggiore richiesta anche da parte del cliente di contenitori monouso ci mette sempre più difronte ad una scelta obbligata, dobbiamo continuare a salvaguardare il nostro pianeta facendo attenzione ai materiali che utilizziamo, cercando di utilizzare meno plastica e sprecare meno carta a costo di dover spendere qualche euro in più. In questo la tecnologia ci aiuta, abbiamo infatti adottato la tecnologia dei QR code per permettere al cliente di visualizzare tutti i nostri menù semplicemente inquadrando il codice con la fotocamera del telefono e stiamo lavorando anche a nuovi strumenti che possano rendere più agevole la prenotazione del tavolo e l’ordinazione.»

Uno sfogo a 360° quello della giovane imprenditrice, e noi della redazione di 21 secolo siamo stati onorati di poterla raccontare. Con l’augurio di una pizza sempre più top ed una spaghettata alla nerano sempre più fedele alla ricetta originale andremo da Fresco per mangiare una tra le pizza migliori di Napoli.

In bocca al lupo!