È stato l’episodio più discusso della settimana e probabilmente farà ancora parlare per un po’ vista la gravità del gesto. Stiamo parlando dello sputo di Douglas Costa a Federico Di Francesco. Tutti ne hanno parlato a partire dai media, i giornalisti, fino ai tifosi appassionati di questo sport.
Durante la settimana, il giocatore del Sassuolo è stato accusato, in maniera del tutto infondata, di aver insultato in modo razzista il brasiliano della Juventus. Ciò avrebbe provocato la reazione, ad ogni modo esagerata e assolutamente da condannare, dello juventino.
Proprio ieri sera Federico Di Francesco, eletto migliore in campo nella partita contro l’Empoli, inevitabilmente è ritornato sullo spiacevole episodio. Il figlio di Eusebio ha dichiarato:
“Cosa ho detto a Douglas Costa? Sono frasi da campo, che si dicono e che restano lì. Ma devo morire oggi se ho detto frasi razziste al giocatore della Juventus, come circolato sul web”.
Parole forti, decise, determinate, che in qualche modo “scagionano” il giovane calciatore del Sassuolo e che rendono ancora più grave l’inspiegabile gesto del brasiliano, il quale gli è costato ben 4 giornate di squalifica.
L’auspicio è di non commentare più episodi del genere, perché vanno contro al significato e allo spirito che insegna lo sport, ma anche perché risultano diseducativi per i tanti giovani che seguono questa disciplina e che intraprendono una carriera calcistica.
Il brasiliano non si era mai reso protagonista di fatti simili in passato ed è stato giustamente punito. L’importante è capire l’errore e fare in modo che non si ripeta più. Il calcio, in quanto sport, ha bisogno di unione, rispetto e fair play e non di odio e rancore.