Al nord non piove da ormai quasi sessanta giorni e a farne le spese sono i grandi fiumi italiani.
Eh sì, la prolungata mancanza di piogge nel nord-ovest del paese sta mettendo in ginocchio il livello fluviale.
Il Po ha raggiunto i livello soliti del Ferragosto, una notizia assolutamente non rincuorante.
E di certo non basteranno le poche gocce d’acqua previste per il fine settimana a riportare la situazione verso livelli di normalità.
Stando alle ultime dichiarazioni di Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po, la magra del grande fiume “può essere un campanello d’allarme in termini di acqua da prelevare in un prossimo futuro per l’agricoltura”.
Anche l’ingegner Marco Gardella ha espresso chiara preoccupazione per il livello del fiume d’Italia.
L’ingegnere ha spiegato che il vero problema è l’assenza di neve sull’arco alpino.
Ciò equivale a dire che mancano tutti i giacimenti che serviranno poi per la stagione irrigua, questa risorsa è al di sotto del 60%.
Se la situazione non dovesse cambiare, soprattutto nell’area pienamente, resta realmente allarmante.
La situazione potrebbe tornare sui binari della normalità se arrivasse una perturbazione che riporti neve e pioggia sulle Alpi, una perturbazione che comunque non è prevista al momento per le prossime due settimane.
Rispetto all’estate è che adesso l’acqua è utilizzata tutta per la parte idropotabile, manca cioè tutta quella porzione d’acqua che nelle stagioni calde viene utilizzata per l’irrigazione.
Per ovviare a problemi futuri in alcuni paesi del Piemonte i sindaci hanno già diramato ordinanze anti spreco.
La mancanza d’acqua nei fiumi italiani per Coldiretti sta causando danni alle colture di cereali seminati in autunno e poi raccolti tra maggio e giugno, a seconda delle tipologie.
In questo momento, con le temperature che ci sono, si stanno risvegliando dal letargo invernale, ma non trovano acqua perché non piove da due mesi. Quindi sono in stress idrico, avrebbero bisogno di assorbire nutrienti dal terreno attraverso l’acqua. Sono in tutta Italia, frumento tenero, duro e orzo.
Ricordiamo che il grano duro per la pasta è concentrato soprattutto nel centro sud, quello tenero è usato per pane e grissini in particolare al nord, assieme all’orzo.
Il problema poi è che si incorra in un effetto diametralmente opposto, ovvero che il clima tenda ad un’inversione di rotta repentina che l’acqua si ora tanto agognata venga giù in un colpo solo causando alluvioni e disastri ambientali di altro genere.