I fiadoni sono degli antichi rustici tipici del Sannio.
Sono dei panzerotti ripieni di formaggio, che possono essere usati negli antipasti o negli aperitivi. Adatti ad essere gustati tra una chiacchiera ed un’altra.
Nel periodo pasquale è abbastanza comune trovare i fiadoni sulle tavole del Sannio.
La caratteristica che li rende unici e da cui deriva anche il nome è il “fiato”, un piccolo taglio che permette al ripieno di far uscire il vapore durante la cottura.
La cottura dei fiadoni può essere al forno per renderli più leggeri, o la tradizionale frittura in padella.
Questi rustici sono conosciuti anche con il nome di sciavole, fiavole, calascioni. Nel Sannio fanno parte della tradizione dei rustici di Pasqua, ma si possono trovare tutto l’anno presso alcuni forni.
La ricetta dei fiadoni è all’insegna della prosperità, proprio perché dopo la Quaresima, che è un periodo di digiuni e moderazioni, la Pasqua è luculliana ed è anche espressione della primavera che fiorisce dopo un duro inverno.
Per questo le preparazioni tipiche di questo periodo prevedono formaggi e affettati.
I fiadoni sono dei fagottini ripieni di formaggio di latte vaccino, uova, strutto, olio, sale.
Prima di essere infornati i fiadoni vengono spennellati con l’uovo, questo passaggio dona ai fagottini un aspetto dorato. Subito dopo si provvede a creare il fiato, una piccola crepa nella sfoglia.
L’aspetto rustico imperfetto è sinonimo di genuinità, ma anche di tradizione.
I fiadoni a forma di mezzaluna, non hanno la forma composta del rustico classico. All’interno c’è lo strutto che rende morbida la sfoglia. Questo nel passato era usato soprattutto al posto del burro.
Non si conosce con precisione a quanto risale questa antica ricetta, molto probabilmente affonda le sue radici gastronomiche all’epoca del dominio angioino.
Come per molte cose della tradizione non esiste una ricetta univoca, ogni famiglia custodisce la sua.
I fiadoni sono da accompagnare a buon vino, meglio se del Sannio.