Diciamo la verità, il Festival di Sanremo rappresenta una vera e propria ricorrenza per noi italiani, che ne viviamo l’attesa con una qual certa trepidazione “Perché Sanremo, è Sanremo” uno slogan che è insieme domanda e risposta. Un fenomeno di costume che ci contraddistingue e che si evolve parallelamente alla nostra cultura.
Che piaccia o meno, è indiscutibile che lo show musicale di stampo squisitamente italiano occupi il ruolo di evento centrale della televisione italiana. In particolar modo negli ultimi anni, nel corso dei quali il Festival al Teatro Ariston ha subito una travolgente innovazione: un cambiamento generazionale che ha attribuito numerosi input per evolversi, senza restare ancorato al proprio glorioso passato.
Il Festival di Sanremo ha modificato gradualmente il proprio linguaggio. Questo è ascrivibile soprattutto all’avvicendarsi di organizzatori molto diversi tra loro, i quali hanno consentito che la rassegna musicale si rimodernasse senza restare troppo fedele a se stessa.
L’esempio di questa costante “restaurazione” è identificabile proprio con quello più eclatante generatosi lo scorso anno, quando è andata in scena l’edizione più complessa e complicata della storia del Festival, eppure così emblematica: un Teatro Ariston completamente vuoto. La forza di Sanremo, e dell’edizione 2021, si è concretizzata proprio nella capacità di narrare l’Italia, divenendone lo specchio, in ogni sua fase.
La storia del Festival di Sanremo non è identificabile come indipendente da quella dell’intero Paese.
I “consueti” duetti della quarta serata del Festival di Sanremo
- Achille Lauro con Loredana Bertè – “Sei bellissima”, di Loredana Bertè;
- Aka 7even con Arisa – “Cambiare” di Alex Baroni;
- Ana Mena con Rocco Hunt – “Medley”;
- Dargen D’Amico – “La bambola” di Patty Pravo;
- Ditonellapiaga e Rettore – “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli;
- Elisa – “What a feeling” di Irene Cara da “Flashdance”;
- Emma con Francesca Michielin – “Baby one more time” di Britney Spears;
- Fabrizio Moro – “Uomini soli” dei Pooh;
- Gianni Morandi con Mousse T – “Medley”;
- Giovanni Truppi con Vinicio Capossela – “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De Andrè;
- Giusy Ferreri con Andy dei Bluvertigo – “Io vivrò senza te” di Lucio Battisti;
- Highsnob e Hu con Mr.Rain – “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco;
- Irama con Gianluca Grignani – “La mia storia tra le dita” di Gianluca Grignani
- Iva Zanicchi – “Canzone” di Don Backy e Detto Mariano nella versione di Milva;
- La Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra – “Be my baby” delle The Ronettes;
- Le Vibrazioni con Sophie and the Giants e Peppe Vessicchio – “Live and let die” di Paul McCartney;
- Mahmood e Blanco – “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli;
- Massimo Ranieri con Nek – “Anna verrà” di Pino Daniele;
- Matteo Romano con Malika Ayane – “Your song” di Elton John;
- Michele Bravi – “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” di Lucio Battisti;
- Noemi – “(You make me feel like) A natural woman” di Aretha Franklin;
- Rkomi con Calibro 35 – “Medley Vasco Rossi”;
- Sangiovanni con Fiorella Mannoia – “A muso duro” di Pierangelo Bertoli;
- Tananai con Rose Chemical – “A far l’amore comincia tu” di Raffaella Carrà;
- Yuman con Rita Marcotulli – “My way” di Frank Sinatra.sottotitolo: Amadeus ha sciolto l’incognita sulle cover che verranno proposte al Festival di Sanremo durante il corso della quarta serata: quella dei duetti