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Festa dei Sette Pesci, una tradizione affascinante ma ignota

La città di Napoli… il suo incanto è senza ombra di dubbio invidiabile, numerose sono le sorprendenti bellezze di essa. La pizza? Il Vesuvio? Lo stadio Diego Armando Maradona? In effetti queste sono bazzecole, paragonate a ciò che si intravede tra i vicoli del centro urbano, ciò che è occultato all’interno dei quartieri cittadini, ciò che è eclissato dietro la tradizione della città napoletana.

In tempi di festività, alla vigilia di Natale è consuetudine servire a tavola mai la carne, ma spesso si mangia un pasto leggero a base di pesce. Ovviamente, i differenti generi della pietanza citata e il modo in cui viene servita variano in base alle regioni d’Italia. E a proposito di pesce, pian piano sta divenendo popolare tra le molte famiglie napoletane ed italiane una bellissima festa della vigilia di Natale con diversi piatti di pesce, già molto famoso all’esterno dei confini italiani.

È la cosiddetta “festa dei Sette Pesci“. Una tradizione che sembra avere le sue radici nell’Italia meridionale, e fu poi acquisita successivamente dagli immigrati italiani nel 1800 negli Stati Uniti d’America. In maniera alquanto bislacca, questa festa attualmente pare essere più in voga in terra americana che in Italia. I differenti generi di pesce consumati durante la festività sono principalmente sardine, anguilla, baccala, vongole e calamari.

In che cosa consiste consiste questa ignota “Festa dei Sette Pesci“? Perché è denominata in questo modo? Innanzitutto è necessario sottolineare che precedentemente era molto illustre sulla penisola italiana. Al giorno d’oggi, invece, è limitata soltanto ad alcune zone.

Questa è chiamata la Festa dei Sette Pesci perché per cena, nella magica serata della vigilia di Natale, sono assaporati molteplici tipologie di pesce, ben sette. Gli svariati generi di piatti si differenziano da famiglia a famiglia, ma il tipo di pesce che non manca mai a tavola è sicuramente il baccalà. Secondo la tradizione, apparentemente il numero di vassoi da portare è sette, poiché concretamente è soltanto indicativo. Tanto è vero, infatti, che questa cifra possiede una certa valenza per motivi legati alla tradizione biblica, ma sono numerose le famiglie le quali cenano con nove fino a dodici piatti di pesce.

Negli Stati Uniti d’America questa Festa dei Sette Pesci è diventata una tradizione classica del paese, quasi obbligatoria nella fantasia d’oltreoceano. Si narra che la consuetudine di mangiare pesce la sera della vigilia di Natale sia stata “importata” negli USA dagli emigranti con origini italiane, precisamente dal Sud Italia, probabilmente dalla Sicilia. Non è così nitido, però, come e quando questa tradizione locale si sia trasformata e sia mutata in una delle pietanze italiane più illustri all’estero. Sta di fatto che comunque si tratta di un’usanza ormai in voga, rispettata da innumerevoli nuclei familiari italo-americani, oltre anche alcune italiane.

Magari domandate cosa sia la Festa dei Sette Pesci ad un americano e la risposta giungerà facilmente; vi dirà, senza ombra di dubbio, che si tratta di una classica tradizione di Natale napoletana ed italiana. Come spesso accade, è semplice e naturale il fatto che, quando le popolazioni emigrano, le tradizioni culinarie locali approdano in un altro territorio, magari poi modificate, addirittura fraintese. Ma se allora in Italia questa festa non è così diffusa, sarebbe sbagliato celebrarla, aggrappandosi alle antiche radici della penisola? Dopotutto si tratta di una splendida consuetudine, talmente affascinante al punto da doverla quasi necessariamente solennizzarla!