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Napoli: il silenzio con l’oro in bocca.

Niente di nuovo sotto il cielo plumbeo di Napoli e per una volta tanto, si tratta di una notizia da accogliere positivamente. Troppo cruda la notte dei lunghi coltelli che ha avuto vita lo scorso martedì, troppo sanguinanti le ferite che i veri tifosi di questa squadra hanno dovuto leccarsi per spargerci altro sale sopra; un poco di giudizio qualcuno doveva provare a mettercelo in questa minestra avvelenata che era diventata la SSC Napoli. E ci ha pensato il presidente Aurelio De Laurentiis; in che modo? Scegliendo la strada dorata del silenzio, che in questi casi invita a far sbollire la rabbia, a rivedere i comportamenti di cieca ottusità, a ragionare e perchè no, a farsi consigliare dalla saggezza che solo le ore che trascorrono possono regalare, a volte con grande generosità. Questo che si è concluso, è il secondo giorno che il silenzio imposto dalla società domina incontrastato su questa battaglia che ha avuto inizio dopo la partita contro la Roma di sabato scorso (ma a quando risalgono le radici del malessere?), all’Olimpico per un ritiro anomalo, fin quanto si vuole, ma che non giustifica un’ammutinamento che rasenta il deplorevole e che ha scombinato le poche certezze di una squadra che già non sguazzava nella “grande bellezza”. Potrebbe essere questo, l’inizio della deposizione delle armi e fa piacere che sia stata la società a non mettere legna nel camino, in quelle che potevano essere giornate infuocate. In giornata, si è parlato di un SMS di scuse che Allan avrebbe mandato a Edo De Laurentiis, mentre nella giornata di giovedì, all’allenamento degli azzurri, allo stadio San Paolo, Mertens ha provato a smorzare la contestazione che i 400 tifosi, accorsi sulle gradinate, stavano portando avanti contro i calciatori in campo. La parola, come è giusto che sia, allo stato attuale delle cose, passa al campo e solo a quello; dovrà essere giudice inesorabile delle buone intenzioni dei giocatori partenopei e della capacità dello stesso allenatore Carlo Ancelotti di riannodare i fili tecnici e tattici per ottenere dei buoni risultati sul campo. Spetta infatti al pluridecorato tecnico mantenere alta la concentrazione e giuste le motivazioni dei suoi ragazzi in questa partita contro il Genoa che sembra un crocevia fondamentale per non perdere la via di casa; una via, che si spera costellata di soddisfazioni e prove cariche di impegno che porteranno la squadra, di nuovo, al centro delle attenzioni dei suoi tifosi. A fine stagione poi si faranno i conti, vagliando le esigenze di tutte le parti in causa e trovando soluzioni che, se pure porteranno a divorzi dolorosi, dovranno sempre essere contrassegnate da rapporti civili e dichiarazioni improntate alla buona educazione. Ovviamente, questo, dovrà valere per tutti.