Farmaci antinfluenzali e antipiretici, un problema sempre più serio.
È ufficialmente iniziata la stagione autunno inverno e iniziano i primi malanni. Influenza, tosse, raffreddore, colpiscono grandi e bambini.
È soprattutto sui bambini che si concentrano le preoccupazioni di molti genitori.
Ma la febbre non è una malattia, piuttosto un segno con il quale il corpo reagisce all’attacco di una malattia, una difesa naturale dell’organismo che aiuta a distruggere i microbi.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità individua una temperatura centrale normale quella compresa fra 36,5 e 37,5°C.
Un bambino ha la febbre quando la sua temperatura corporea interna supera 37,5°C.
Tra i ceppi identificati quest’anno vi sono due nuove varianti di virus A, il virus H1N1 e H3N2 ,a anche i virus B/Colorado e B/Phuket.
Vediamo come affrontarli!
Qual è il miglior modo per misurare la febbre?
Il miglior modo è l’utilizzo di un metodo semplice e non invasivo ovvero un termometro digitale a livello ascellare.
In caso di febbre, cosa fare?
Innanzitutto, mantenere la calma. Mettere a riposo il bambino.
Misurare più volte al giorno la temperatura corporea.
Rassicurare il bambino e farlo bere in maniera adeguata.
Durante un episodio febbrile infatti vi è un’aumentata richiesta di liquidi.
Quanto tempo dura l’influenza?
L’incubazione del virus influenzale è solitamente di due giorni, ma questo periodo può variare da 1 a 5 giorni.
Quali farmaci utilizzare
I farmaci antipiretici devono essere usati solo quando la febbre si associa a malessere generale, seguendo rigorosamente le indicazioni del proprio pediatra curante per quel che riguarda la posologia e la durata del trattamento.
I farmaci consigliati in corso di febbre sono il paracetamolo e l’ibuprofene.
Non è consigliato alternare/combinare l’utilizzo di questi due farmaci ed è preferibile somministrarli per bocca.
Reperibilità
Ultimamente pare sia sempre più difficile reperire farmaci antinfluenzali e antipiretici per uso pediatrico.
La causa pare emergere dai dati Osmed degli ultimi mesi.
Pare infatti sia emersa una crescita di spese a carico dei cittadini, relative a farmaci antinfluenzali e antipiretici soprattutto per l’età pediatrica.
Nel rapporto viene evidenziato che in quanto alla popolazione pediatrica, il 35,1% ha ricevuto nel 2021 almeno una prescrizione di farmaci (il 53,8% dei bambini nella fascia di età prescolare).
Questo ha portato ad una notevole diminuzione della reperibilità di questi prodotti.
A pesare è stato poi anche l’aumento dei prezzi delle ultime settimane.