Eutanasia, l’atto di procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica.
Riguardo suddetto argomento l’Italia sembra essere ancora divisa. C’è infatti chi cerca di tutelare il malato, affermando la liceità di suddetta pratica, in difesa di un senso di dignità nei confronti della vita della persona, ma c’è anche chi per lo stesso motivo ne rimarca l’illiceità.
L’opinione pubblica risulta insomma essere ben spaccata in due grandi correnti di pensiero, tanto importanti da avere una forte risonanza. Risonanza spesso espletata tramite mobilitazioni, così come avvenuto per la nota pubblicata dal comitato ‘Polis pro persona’, il riunisce oltre trenta associazioni no profit mobilitate contro l’eutanasia.
“C’è un silenzio molto altisonante nel bailamme di questi giorni. Quello di tutti gli schieramenti politici che tacciono e volgono altrove lo sguardo di fronte allo stravolgimento istituzionale che incombe il prossimo 24 settembre. Quando, cioè, la Corte costituzionale introdurrà in Italia l’eutanasia per sentenza, disciplinando la vita e la morte di tutti noi, per la prima volta esplicitamente sostituendosi al legislatore. Come si legge da quasi un anno nell’ordinanza 207/18. Lo strano silenzio su questo scenario eversivo è imperdonabile distrazione o sintomo che alla politica in fondo va meglio così? Di certo l’attuale chiasso di tutti su (quasi) tutto copre l’evidente imbarazzo, di fronte alle decisioni più essenziali, dei leader e delle Camere, che stanno per abdicare verso il nuovo legislatore composto dai giudici costituzionali. Pertanto, di fronte alle scelte da assumere nei prossimi giorni le forze politiche hanno innanzitutto il dovere di rispondere a questa domanda, dirimente per la stessa democrazia: ‘Esiste ancora la sovranità del Parlamento, eletto dal popolo?’. Se la risposta sarà ‘SI’, le forze politiche e le istituzioni parlamentari dovranno affrontare la crisi politica in atto innanzitutto pretendendo dalla Corte costituzionale il rispetto delle attuali esigenze di Camera e Senato e dunque il dovuto rinvio dell’udienza del 24 settembre. Viceversa, il perdurare del silenzio sarà comunque una risposta a questa nostra domanda. La risposta di chi sta ponendo fine alla repubblica parlamentare”.
Questo è quanto risulta possibile leggere nella nota del comitato ‘Polis pro persona’.
Il comitato ‘Polis pro persona’ raccoglie sotto di sé diverse associazioni, tra le quali: Associazione Liberi e Forti, ALLEANZA CATTOLICA, Associazione Nonni 2.0, Associazione Steadfast Onlus, Associazione RISVEGLIO, Associazione TRA NOI, Avvocatura in missione, Centro Studi Rosario LIVATINO, Collactio-orientecristiano, Comitato di collegamento di cattolici per una Civiltà dell’amore, COPERCOM – Coordinamento delle associazioni per la comunicazione, Cuore azzurro, Forum Cultura Pace e Vita ETS, L’albero, COSTRUIRE INSIEME, Comitato Difendiamo i nostri figli, Etica & Democrazia,ESSERCI, Forum delle Associazioni Sociosanitarie, Medicina e Persona, Movimento per la VITA, Movimento PER: Politica Etica Responsabilità, Nuovi Orizzonti, Ordine Secolare Francescano, Politicainsieme, Osservatorio parlamentare “VERA LEX?”, Rete Popolare, Società Italiana di Bioetica e Comitati Etici, UCID comitato scientifico, Unione Farmacisti Cattolici Italiani,Vivere Salendo.