Nelle ultime ore, il Parlamento spagnolo ha approvato una legge sull’eutanasia.
Il termine eutanasia, letteralmente ”buona morte” sta ad indicare quel processo che procura intenzionalmente la morte di un individuo. Quest’ultimo, in situazioni di malattie o malesseri gravi, ha la facoltà di ricorrere all’eutanasia per porre fine alle proprie sofferenze. Sono attualmente in sette i paesi che hanno legalizzato ufficialmente questa pratica.
La legalizzazione approvata in Spagna in 6 mesi
Ad oggi la Spagna rientra tra i 7 paesi al mondo che hanno legalizzato la pratica. La proposta di legge ha ricevuto la sua approvazione definitiva in Senato con 202 voti a favore. La proposta è stata fatta dal partito socialista, con il sostegno di persone che cercano aiuto per un “suicidio assistito”. Dopo aver raccolto un milione di firme, è stata presentata la domanda in Parlamento.
In Spagna, la legge entrerà in vigore entro i prossimi tre mesi. Il suicidio assistito entrerà a far parte delle prestazioni del servizio sanitario nazionale. Potranno usufruire di tale servizio, persone maggiorenni che soffrano di “malattie gravi e incurabili” che danno vita ad una sofferenza fisica e psichica intollerabile per l’individuo.
La procedura sarà sovvenzionata dal sistema sanitario nazionale e tutto il percorso durerà circa 5 settimane. Il paziente dovrà esprimere il proprio consenso durante quattro incontri in cui presenzieranno almeno due medici estranei al caso. Saranno quest’ultimi ad autorizzare l’avvio del suicidio assistito. Nonostante ciò, è prevista l’obiezione di coscienza per il personale sanitario chiamato in causa.
In molti, tra l’ordine dei medici considera questa pratica molto lontana da ciò per cui hanno giurato. Allo stesso tempo, è la voce della chiesa a farsi sentire. L’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della pontificia Accademia per la Vita, rilascia le seguenti dichiarazioni: – È una resa che si diffonde nel mondo…Sofferenza e disperazione vanno prese sul serio. Bisogna prendersene cura: quando non si può guarire, si può stare accanto alle persone, senza abbandonarle. La soluzione non è anticipare la fine naturale della vita.