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Era uscito di casa per andare a messa ed è stato assassinato: il vicino confessa

Ieri mattina Francesco de Florio De Grandis, ucciso brutalmente a Lanciano, è uscito di casa come quasi tutte le domeniche per andare a messa. Non immaginava che potesse, a due passi dalla sua abitazione, aspettarlo la morte: al centro di Lanciano, in provincia di Chieti, è stato assassinato con tredici colpi di pistola.

L’uomo, ex imbianchino, faceva il pittore e secondo amici e conoscenti non aveva nemici. Il pittore e artigiano, conosciuto come “Ciccillo”, era molto ben inserito nella sua comunità e conosciuto anche per la preparazione a mano di pupazzi per il Carnevale.

Nessuno avrebbe immaginato che il suo vicino di casa, Amleto Petrosemolo, 70 anni, potesse seguirlo e scaricargli addosso dieci colpi di pistola, ma così è stato. L’omicida ha confessato ed è ora rinchiuso nel supercarcere di Lanciano. Il gesto incomprensibile è, secondo il reo confesso, motivato dalle continue provocazioni di De Grandis nei suoi confronti che lo stuzzicava spesso.

Tra martedì e mercoledì sarà eseguito l’esame autoptico sulla salma.

Uscito di casa per andare a messa e ucciso, il vicino confessa: potrebbe soffrire di manie di persecuzione

L’uomo indagato per l’omicidio ed ex possessore di un negozio di elettrodomestici è un appassionato di armi che si recava spesso anche al poligono di tiro. Le sue condizioni psichiatriche non sembrerebbero del tutto stabili, secondo alcune indiscrezioni e testimonianze dei vicini che avrebbero raccontato di alcuni suoi comportamenti fuori dal comune.

Potrebbe soffrire di manie di persecuzione il reo confesso e sarebbe, quindi, piuttosto instabile anche se il fatto per ora non ha ricevuto ancora alcuna conferma medica. Le indagini probabilmente si muoveranno in tal senso a partire dalla sua confessione.  Petrosemolo possiede un regolare porto d’armi.

Come riportato dal Mattino, uno dei figli, Carmine, sconvolto dall’accaduto, ha rilasciato alcune parole agli organi di stampa: “È uscito a piedi per recarsi in centro, con l’autobus, come faceva normalmente e per andare a messa in Cattedrale. Aveva percorso qualche decina di metri e poco dopo qualcuno ha citofonato a casa di mia madre dicendogli che c’era il corpo insanguinato di papà a terra. Mio padre non aveva mai litigato con nessuno ed era un uomo tranquillissimo“.

 

 

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.