Nicolás Maduro il Presidente considerato un dittatore per quanto compiuto in questi undici anni, rischia di “pagarla cara” a queste elezioni.
Ovviamente il presidente non ha nessuna intenzione di arrendersi, il potere è ancora concentrato nelle sue mani, almeno fino al risultato finale.
In Venezuela i toni sono caldi, eppure in un clima “infuocato” Maduro ci crede ancora e prova a riconquistare la fiducia degli elettori. L’opposizione appoggia la candidatura di González, Maduro cerca la riconferma.
Queste elezioni potrebbero segnare la svolta politica, sociale e culturale del Venezuela. Un passo importantissimo per il destino di un Paese soggiogato, che sta attraversando la più grave crisi politica di sempre, in uno stato di profondo malcontento.
In questa situazione un eventuale nuovo Presidente dovrà affrontare una serie di problematiche.
Ricordiamo che Maduro si è imposto fin dal principio come leader autoritario e il suo governo è stato segnato da una forte repressione dei dissidenti politici, arresti arbitrari e un uso eccessivo della forza contro i manifestanti, con gravi violazioni dei diritti umani.
Si scontrano un dittatore da un lato e un intellettuale con una carriera da ambasciatore, abile mediatore, poco noto dall’altra.
Dopo 25 anni di dominio assoluto. Non esistono garanzie. Bisogna aspettare l’esito delle elezioni per capire cosa accadrà e soprattutto se cambierà qualcosa.
Anche a Napoli si manifesta per il Venezuela, con la speranza che possa finalmente finire una epoca dittatoriale.