È oggi l’ultimo giorno di campagna elettorale in Giappone.
Le elezioni si terranno domenica 21 luglio per il rinnovo di circa la metà dei 245 seggi della camera alta della Dieta nipponica, la Camera dei Consiglieri.
In base alla legge elettorale nipponica 74 membri saranno eletti nelle circoscrizioni prefettuali, mentre i restanti 50 otterranno il seggio con sistema proporzionale su base nazionale.
Le previsioni delle elezioni prevedono una conferma di Abe.
Il primo ministro del Giappone Shinzo Abe punta a estendere la maggioranza al Senato prevalendo sulle principali forze di opposizione. È, infatti, a capo della coalizione di governo formata dal partito liberal-democratico e la forza di centro destra di ispirazione buddista, il partito Komeito.
Le forze di opposizione vedono invece come primo esponente il Partito Democratico costituzionale del Giappone, guidato dall’ex capo di gabinetto Yukio Edano nel governo di Naoto Kan.
I temi di scontro della campagna riguardano principalmente la riforma della Costituzione pacifista voluta da Abe, la sostenibilità del sistema delle pensioni, e la percorribilità dell’aumento dell’Iva, approvato dal governo da ottobre, ed escluso dagli altri partiti.
Per quanto riguarda l’elettorato invece è in una situazione generale di passività.
L’affluenza prevista alle urne si attesta, infatti, tra il 52% e il 56% della popolazione, una delle più basse. Una tale disaffezione alla politica trova spiegazione nell’alta percentuale di anziani, nello scarso interesse dei giovani verso lo Stato, e nella diffusa dipendenza da lavoro, che farà sì che in molti della classe lavoratrice neppure si accorgano che ci sono le elezioni.
Durante il comizio tenuto da parte del primo ministro martedì 16 luglio nella prefettura di Niigata, Abe ha implorato gli elettori presenti a mobilitarsi. Una sua frase è stata: “Vi chiedo di votare, e chiedo anche ai vostri amici, parenti, innamorati – e perfino i vostri vecchi innamorati, se li trovate – facciano lo stesso”.