La stagione calcistica sembra non esser ancora finita. È giunta stamani la notizia dalla capitale nipponica, che riferisce l’addio al calcio giocato di una personalità capace spesso di anticipare il prototipo dell’attaccante del calcio moderno, Fernando Torres.
El Niño Torres, appellativo attribuitogli per l’aspetto fanciullesco, oltre che per la usa precocità calcistica, con esordio a 18 anni nella Liga ed a 19 il capitano e bandiera dell’Atletico Madrid, è giunto ad una decisione dura,come lasciare il calcio.
Torres appende gli scarpini dopo uno score di 400 presenze e 129 reti segnate tra Liga BBVA, Premier League e Serie A, dove ha militato nell’ AC Milan, a cui si aggiunge anche l’esperienza nel campionato giapponese con il Sagu Tosu, dove è arrivato a seguito della fine esperienza di ritorno all’ Atletico Madrid.
Una carriera fatta di impennate e declini, di successi e astio, capace di portarlo sul cielo degli dei, nella finale in Sudafrica del 2010 e due anni prima, contro la Germania, agli europei disputati tra Austria e Svizzera, replicando poi nel 2012 negli europei dell’Est Europa, battendo in finale i nostri Azzurri guidati da Balotelli e Cassano.
Ad un bottino così ricco, vanno aggiunti anche i successi conseguiti con i vari club, come una Champions ed un’ Europa League con il Chelsea, tra 2011/12 e 2012/13, a cui si aggiunge la l’ultima Europa League con i Colchoneros di Simeone nella stagione 2017/18, prima di volare nel paese del Sol Levante. Uno dei massimi riconoscimenti personali è certamente la scarpa d’oro, vinta in volanta contro Cr7 nel 2013 dopo la Confederation Cup.
Attraverso i propri profili social, l’ex stella della selección española, ha deciso di rendere noto con un messaggio il suo addio a campo e pali: “Ho qualcosa di importante da annunciare. Dopo 18 anni eccitanti è arrivata l’ora di porre fine alla mia carriera. La prossima domenica, alle 10 di mattina giapponesi, terrò una conferenza stampa a Tokyo per spiegare tutti i dettagli”.