sabato 21 Dicembre, 2024
13.1 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

Effetto lampione: le distorsioni dello street light effect

Per effetto lampione, o street light effect, si intende una distorsione osservativa che consiste nel cercare qualcosa dove è più facile trovarla. Tale ricerca viene anche definita “ricerca dell’ubriaco”, a causa del classico esempio al quale si ricorre per spiegare questo fenomeno psicologico.

La definizione proposta da David H. Freedman, segue la metafora del 1964, anno in cui Abraham Kaplan ne parlò definendolo il “principio della ricerca dell’ubriaco”.

Effetto lampione, la metafora dell’ubriaco

L’esempio della ricerca dell’ubriaco ha numerose varianti, che però seguono la medesima struttura:

Un poliziotto individua un ubriaco che cerca qualcosa nei pressi di un lampione e gli domanda cosa abbia perso. L’interlocutore risponde: “Un mazzo di chiavi”.

Il poliziotto aiuta il passante nella ricerca, ma dopo diversi minuti, gli domanda se sia sicuro di aver perso le chiavi nei paraggi.

L’ubriaco risponde di no, e dice di averle perse nel parco. “Perché le cerchi qui allora” domanda il poliziotto. “… ma perché qui è illuminato!”.

L’aneddoto dell’effetto lampione si collega alla predisposizione umana a condurre la ricerca della verità privilegiando vie semplici ed evitando la complessità.

È difficile reperire un oggetto dove è scuro, quindi portiamo avanti la ricerca in un luogo bene illuminato, sarà più semplice.

Diceva Galilei: “La natura fa uso, in tutte le sue opere, dei mezzi più immediati, più semplici e più facili”. Per tale motivo, la storia della scienza fino ai giorni nostri è stata il tentativo di ridurre a semplice ciò che è elaborato.

Si parla di “eleganza della scienza” quando si presenta nella sua semplicità.

Con tale definizione, in ambito scientifico intendiamo qualcosa di valido e creativo. Infatti, capita che una soluzione proposta sia così chiara da produrre nell’osservatore una certa sorpresa.

La possibile di ridurre il “complicato al semplificato” è stata discussa 1947 da Warren Weaver con la sua opera Scienza e complessità, dove presentava superamento della visione unitaria di un fenomeno; che sarà studiato dalla ricerca scientifica contemporanea non più come un’unità elementare, ma secondo un modello di complessità, basato sull’idea di relazione e organizzazione della realtà.