giovedì 21 Novembre, 2024
16.9 C
Napoli

Articoli Recenti

spot_img

Eduardo De Filippo, la pulcinelleria del ‘900

Eduardo De Filippo è un totem della tradizione teatrale moderna napoletana, grande drammaturgo che ha saputo inscenare quella che è la realtà della Napoli moderna-contemporanea, portando all’attenzione la napoletaneità tra le abitudini, gli stati e le illusioni quotidiane della piccola borghesia.

De Filippo nasce a Napoli il 24 maggio del 1900, figlio illegittimo di Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, fratello di mezzo di Titina e Peppino, crebbe insieme ai fratelli all’interno dell’ambiente teatrale napoletano che lo portò, durante il periodo dell’adolescenza, all’acquisizione di straordinarie doti comiche.

L’ambito in cui crebbe insieme ai fratelli sfociò nel 1932 nella nascita del Teatro Umoristico ‘I De Filippo dove i tre fratelli lavorarono insieme fino al 1944, anno in cui vi fu l’abbandono di Peppino.

Il loro teatro, fatto di forme farsesche e schemi scarpettiani e della  tradizione della commedia dell’arte, non era indifferente alla realtà del mondo contemporaneo in cui vivevano. 

Eduardo sentiva sempre di più il bisogno di portare il suo teatro fuori da un ambito ‘locale’ e metterlo così a confronto con forme più eccelse del teatro moderno-contemporaneo.

Fu proprio durante questo periodo che fu essenziale il suo incontro con Luigi Pirandello, da cui ne scaturirono l’interpretazione del ‘Berretto a sonagli ‘ e la scrittura della commedia ‘L’abito nuovoricavata proprio da una novella di Pirandello.

Nel primo dopoguerra, Eduardo De Filippo insieme alla sorella Titina, che rimase con lui fino al 1953 prima di ritirarsi per problemi di salute, diede vita ad alcuni dei suoi più celebri lavori come ‘Natale in casa Cupiello’ nata nel 1931 come atto unico e rimaneggiata più volte fino al 1943 quando venne ampliata in tre atti.

Nel marzo del 1945 Eduardo rappresenta presso il Teatro San Carlo di Napoli l’opera ‘Napoli Milionaria’ dove la lacerazione della famiglia corrotta dalla situazione della guerra si incontra con l’egoismo di un mondo brulicante di profittatori e accaparratori.

Come non menzionare poi ‘Quasi Fantasmi!’ che vede l’intrecciarsi del rapporto tra illusone e realtà e ‘Filumena Marturano’,  Il cui personaggio fu scritto da Eduardo per la sorella Titina, mettendo in scena la crisi della famiglia patriarcale borghese e che da questa si evince un richiamo alla vicenda familiare dello stesso autore.

Durante questi anni, De Filippo comprò e restauro il Teatro San Ferdinando, arrivando non solo ad investire tutti i suoi guadagni ma ad indebitarsi anche con le banche.

Grazie al cinema e alla televisione dove va affermandosi la figura di un De Filippo attore, il successo va accentuandosi sempre più.

Il mito creatosi intorno alla sua persona e alla sua figura di autore e attore lo ha portato, nel tempo, ad incarnare un assoluto simbolo teatrale, ‘personaggio’ inconfondibile nelle sue opere, anche se sotto nomi o situazioni differenti.

Il suo teatro ha visto il comico come un modo essenziale di conoscenza, confrontando l’aspirazione del suo personaggio all’autenticità dei caratteri reali della vita contemporanea, dominata dal denaro, estranea ad ogni dimensione ‘umana’, portando il comico ad un risvolto amaro e sofferente sfociando, poi, verso il tragico.

Il ruolo di Eduardo è stato fondamentale nella creazione del solipsismo peripatetico del caratteristico napoletano del XX e XXI secolo, rintracciabile in Massimo Troisi e Lello Arena.

Negli ultimi anni Eduardo abbandona spesso l’ambiente e il dialetto napoletano per prefigurarsi verso una visione più generale inerente alla vita e al teatro, volgendosi verso una denuncia universale delle forme di violenza e oppressione che pesano sul capo dell’uomo.

Delle opere di quest’ultimo periodo ricordiamo ‘L’arte della commedia’ del 1964, dedicata al tema del teatro e al rapporto di quest’ultimo tra la realtà e la finzione e ‘Gli esami non finiscono mai’ del 1973 dove evidenzia come la società, con i suoi continui ‘esami’ impediscano all’individuo ogni tipo di consolazione o di felicità.

Durante la sua lunga vita Eduardo ha ricevuto numerosi riconoscimenti ufficiali, sia per i suoi successi in Italia che all’estero, tra cui nel 1981 quello di senatore a vita. 

Viene a mancare a Roma il 31 ottobre 1984.