Dal 10 maggio fino al 28 giugno andrà in scena al Teatro Greco di Siracusa l’ultima tragedia di Sofocle, l’Edipo a Colono. Lo spettacolo vanterà la regia di Robert Carsen. Questo però per il regista canadese non è il primo approccio alla storia del celebre personaggio mitologico: infatti 3 anni fa curò la regia di un’altra tragedia, Edipo Re, che riscosse molto successo. Edipo a Colono scritta da Sofocle quando aveva ormai 90 anni e messa in scena postuma, è una tragedia che racconta la fine della vita umana e in particolare la vecchiaia e la morte.
Edipo a Colono, la trama
La tragedia vede un Edipo decaduto che da re qual era, ora si ritrova esiliato, cieco e costretto a mendicare. Edipo decide di andare verso Colono, un sobborgo di Atene (che ha dato i natali proprio a Sofocle) perché sente che la sua morte è vicina. Parlando con Teseo, Re di Atene, gli svela che la sua decisione di seppellirlo nel bosco di Colono sarà garanzia di pace e sicurezza. L’Oracolo infatti predisse a Edipo che anche dopo la morte il suo corpo avrebbe avuto un potere: infatti la sua sepoltura proteggerà Atene in caso di guerra.
Sartori: fare i conti con il passato
A interpretare Edipo sarà ancora una volta Giuseppe Sartori che in occasione della sua prima esperienza con Carsen vinse anche un premio della critica. “Edipo è privato della vista, ma viene attraversato da più acute percezioni, entra in simbiosi con la natura, si sente chiamato dalle Eumenidi. Ha tagliato i ponti con tutto il suo mondo, non è più furioso, fa i conti con la razionalità” così l’attore racconta i pensieri, lo stato d’animo di Edipo, descrivendolo come un uomo che si ritrova a fare i conti con la sua vita e con la fine di essa.
Sartori però cerca un senso al dolore del suo personaggio, un fine: “Edipo ora è un martire, un monito, il messaggero avverte della sua assunzione in cielo. E quindi la sofferenza ha purificato lui e coloro che lo circondano. Siamo a un passo dal Cristianesimo”. Ad affiancare Sartori nel cast ci saranno: , Fotini Peluso, Rosario Tedesco, Elena Polic Greco, Clara Bortolotti, Massimo Nicolini, Paolo Mazzarelli e Simone Severini.