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E-commerce e home delivery: quando Babbo Natale indossa la divisa da corriere

E-commerce e home delivery sono ormai un must della nostra vita.

Anche per Natale in tantissimi casi Babbo Natale ha vestito i panni del corriere in arrivo carico di pacchi.

Anche la Befana ha mollato la sua scopa per salire a bordo di un quattro ruote e portare dolci e caramelle, giochi e tanto altro da un punto all’altro del paese.

Si ma a quale prezzo per l’ambiente?

Volendo tralasciare il discorso del packaging, già ampiamente trattato in questa rubrica, la scelta dell’ e-commerce ha un impatto non trascurabile sull’ambiente, specie nel periodo natalizio.

Eh si, perché queste belle scatole super imballate arrivano su mezzi che inevitabilmente finiscono per avere il loro peso sul bilancio totale delle emissioni in atmosfera.

E-commerce e Natale: i numeri

Secondo uno studio recentemente pubblicato sul Washington Post, E-commerce e home-delivering sono responsabili del 3% delle emissioni globali di gas serra. Secondo questo studio nei prossimi 30 anni le emissioni climalteranti legate alle consegne a domicilio causeranno il 17% di tutta la CO2 emessa sulla Terra.

Un dato che non fa ben sperare e che purtroppo non si limita solo al periodo Natalizio.

La scelta di comprare on-line è infatti sempre più diffusa, specie visti i ritmi sempre più frenetici delle nostre vite.

D’altro canto sono tantissimi i commercianti che negli anni e con manifestazioni di diverso genere hanno cercato di spingere l’utenza a tornare a prediligere il territorio.

Ma cosa fare se proprio non si può evitare di comprare on line per abbattere le emissioni?

Possibili soluzioni per ridurre gli impatti

Nell’epoca dei grandi obiettivi ambientali che tende all’azzeramento delle fonti di energia fossili quale può essere un modo per rendere meno impattante il commercio on line?

Il momento più impattante di tutta la filiera delle consegne a domicilio è il cosiddetto “ultimo miglio”: il momento in cui le merci, una volta arrivate alle porte della città, vengono smistate ai clienti finali.

L’utilizzo di mezzi leggeri e a zero emissioni per le consegne nell’ultimo miglio farebbe risparmiare al Pianeta almeno la metà delle emissioni causate dal settore.